La Stampa, 20 marzo 2017
L’Italia sperimenta i droni per proteggere le città e i summit
Saranno l’arma segreta del futuro, per polizia e carabinieri, i piccoli agili droni che controlleranno le città dal cielo. È iniziata ieri in provincia di Frosinone una sperimentazione congiunta di controllo del territorio attraverso droni ad ala rotante. Con sistemi ottici di alta qualità, in grado di fotografare una targa da 150 metri di altezza, silenziosi, veloci, e pure economici, i futuri droni delle nostre forze di polizia integreranno e sempre più sostituiranno i classici elicotteri.
Spiegano gli esperti: il controllo del territorio, specie in azione di ordine pubblico, grazie anche alle nuove previsioni legislative che permettono l’arresto di violenti in flagranza differita, potrà fare un balzo in avanti. Ovvio che avere le foto di uno sfasciavetrine in azione, e poi seguirlo quando si toglie la maschera e sale in auto, cambierà molte cose. Prospettiva un po’ fantascientifica, ma neanche troppo. Non che le polizie abbiano sottovalutato finora l’ausilio dei droni, ma finora ne avevano a disposizione pochi esemplari integrati nei reparti speciali. Nella Capitale, per dire, tra il 24 e il 25 marzo, quando la città ospiterà almeno 40 capi di Stati, capi di governo e vertici dell’Unione europea, ci saranno anche i droni a vigilare, oltre a 3000 uomini e donne in divisa. Ma quello sarà il tipico impegno straordinario. La sperimentazione in atto a Frosinone, iniziata già da mesi e per la prima volta portata fuori dai poligoni, mira a dotare di droni i reparti ordinari per l’uso quotidiano. E già si progetta di mettere in connessione le Volanti con il drone, via sala operativa della questura, utilizzando al meglio le tecnologie che già sono a disposizione di agenti e carabinieri. A proposito di vigilanza straordinaria della città, si comincia già oggi con il vertice tra i Paesi europei e quelli mediterranei, convocato dal ministro Marco Minniti. Alla Conferenza del Gruppo di Contatto parteciperanno i ministri di Germania, Francia, Slovenia, Svizzera, Austria e Malta, insieme a Tunisia, Algeria e Libia. Mancherà il premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez Al Sarraj, il quale ha annullato la sua partenza «a causa delle condizioni critiche e preoccupanti» in cui versa Tripoli.Ma è normale che per i grandi eventi sia dichiarato il divieto di sorvolo sulla Città Eterna e affidato agli elicotteri delle polizie il monopolio dei cieli. Da anni si dispongono anche batterie di contraerea e si allertano i jet dell’Aeronautica perché non si ripeta un evento tipo le Torri Gemelle. Ma anche il drone, ampiamente usato anche dai terroristi dell’Isis, può diventare un’arma a doppio taglio. Perciò è importante la sperimentazione in atto: i droni delle forze di polizia dovranno essere inarrivabili per un petardo o un sasso, dovranno avere una congrua autonomia di volo, la capacità di portare adeguati sistemi ottici, e dovranno essere irraggiungibili anche per un hacker. La sperimentazione andrà avanti almeno un anno.