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 2017  marzo 14 Martedì calendario

Noi, liceali con le stellette

Tutti pazzi per la divisa, anche se la stragrande maggioranza di loro la lasceranno una volta ottenuta la maturità. Si preannuncia l’ennesimo boom di domande per i circa 250 posti a disposizione nei quattro licei militari italiani. Tra ballo delle debuttanti e rigorosa disciplina gli scatti di Fabrizio Villa restituiscono l’atmosfera d’altri tempi che si respira in questi istituti a metà tra i licei tradizionali e una scuola militare, che non sempre formano gli ufficiali di domani. «Tutt’altro  — spiegano dal ministero della Difesa —, le statistiche ci dicono che il 60% sceglie poi una carriera diversa da quella militare».
A giorni sarà pubblicato il bando per il 2017-18. I posti a disposizione saranno più o meno gli stessi degli ultimi anni, ma le domande sono previste in ulteriore crescita. Lo scorso anno ne arrivarono 3.200, con una crescita costante della componente femminile, oltre il 30%. Il più antico e conosciuto tra i licei militari è quello dell’esercito, la «Nunziatella» di Napoli. Sempre dell’esercito la «Teulié» di Milano. Ci sono poi quello della Marina, il «Francesco Morosini» di Venezia e il «Giulio Douhet» di Firenze dell’Aeronautica. Ai licei militari può accedere chi ha superato il secondo anno del liceo classico o scientifico. Studenti tra i 15 e i 17 anni che arrivano da tutta Italia per sottoporsi a un durissimo test di ammissione. Per poi vivere tre anni di vita militare in regime di convitto, rivedendo famiglia e amici poche volte l’anno.
Ma cosa spinge tanti giovani a scegliere un liceo militare? «Sicuramente il modello formativo che abbina didattica rigorosa e formazione militare che ci colloca tra le eccellenze – dicono i presidi —. È un’esperienza unica che prepara ad affrontare al meglio qualunque impegno». Quindi l’attrattiva sarebbe proprio il rigore militare che renderebbe la maturità conseguita in questi licei più spendibile per il successivo percorso universitario e sul mercato del lavoro. E i presidi, gli unici ufficiali del corpo docente che per il resto è composto da insegnanti «civili», non fanno che citare esempi di ex allievi che si sono affermati nel mondo delle imprese e delle professioni.