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 2017  marzo 14 Martedì calendario

Dai migranti alle acquasantiere il paese specializzato in musei

Tre musei in un paese di 1500 abitanti. Succede a Pettinengo, sulla collina biellese, dove in aprile s’inaugura l’ultima esposizione permanente di un Comune che ha fatto delle tradizioni il perno su cui far ruotare la propria economia. Il nuovo museo è quello della Migrazione, curato dall’associazione sarda «Su Nuraghe»: attraverso foto, utensili e documenti, racconterà la storia dei primi gruppi di persone che avevano lasciato la Sardegna per il Biellese. Ma Pettinengo coltiva da tempo la propria vocazione culturale: il primo museo lo aprì nel 1998, ed è quello dell’Infanzia. Allestito in una casa storica del paese, è dedicato ai giochi e ai passatempi di una volta. Ogni venerdì pomeriggio, grazie all’associazione Piccola Fata, apre le porte a una sessantina di bambini: le bimbe ricamano, cantano canzoni e leggono poesie, mentre i maschietti imparano a usare il telaio e a lavorare la creta. Il vero fiore all’occhiello di Pettinengo è però la collezione di acquasantiere nella chiesa di San Rocco. In vetrina, nella piccola chiesa del centro storico, ci sono 550 degli 880 pezzi appartenuti allo storico Sergio Trivero. La collezione è stata ereditata nel 2011 dal parroco, che a sua volta l’ha donata al DocBi (Centro studi biellesi), vera anima del Museo. Un patrimonio unico in Italia, che è già stato presentato al pubblico lo scorso luglio, ma che verrà ufficialmente inaugurato il prossimo 4 giugno. Le acquasantiere più antiche risalgono al ’600, le più recenti ai giorni nostri. Oggetti che negli anni hanno subito trasformazioni di fogge, materiali e soggetti: alcune sono in argento, in filigrana, altre in vetro soffiato di Altare e Murano. Grazie a questi pezzi rari, Pettinengo s’è fatta conoscere: «Lo scorso anno, nelle sole domeniche d’autunno, centinaia di persone hanno visitato la mostra», dice il vicesindaco Gianfranco Bosso. Con i due nuovi musei, ora, si punta a fare il pieno di turisti.