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 2017  marzo 10 Venerdì calendario

La controriforma sanitaria americana

«In utile dare la sanità a tutti quando c’è gente che non vuole curarsi. Lo diceva anche Gesù: “Ci saranno sempre poveri tra noi”. C’è gente, come gli “homeless”, che non si preoccupa della salute, non cerca alimenti sani, non fa esercizio fisico. Gli puoi anche dare una polizza che copre tutto, ma loro andranno solo al pronto soccorso quando succede qualcosa di grave». La linea del deputato cristiano conservatore del Kansas Roger Marshall per difendere le nuove regole per la sanità presentate al Congresso dal partito repubblicano è, magari, un caso estremo. Ma non è molto diverso il ragionamento di Jason Chaffetz, il presidente della Commissione riforme della Camera, un conservatore di peso, per il quale «sta ai poveri scegliere se spendere soldi per un iPhone o per le cure mediche».
La presidenza Obama, iniziata nel 2009 sotto i migliori auspici, affondò nelle sabbie mobili di una riforma sanitaria controversa. Dopo aver usato con efficacia «ObamaCare» contro il presidente democratico, Trump e i repubblicani stanno finendo nella stessa trappola con la controriforma presentata alla Camera tre giorni fa: un atto contestato con estrema durezza sia da destra (perché troppo blanda) che da sinistra (farà perdere la copertura a milioni di americani indigenti e dà sgravi fiscali ai cittadini più ricchi).
Sarà una dura prova per il populismo di Trump, che si è presentato come il leader dei lavoratori e ha promesso cure migliori per tutti. Tra l’altro la riforma Ryan, appoggiata in pieno (per ora) dalla Casa Bianca, è stata già bocciata dalle organizzazioni dei medici, da quelle dei pensionati e da tutte le associazioni professionali del settore, dagli ospedali alle università mediche. Mentre esperti indipendenti ritengono che la riforma toglierà la mutua ad almeno 10 milioni di cittadini.
Il progetto è complesso e ha anche aspetti positivi, ma alimenterà inevitabilmente conflitti e rivolte perché riacutizza lo scontro tra chi vede le cure mediche come un diritto del cittadino e chi considera la salute una responsabilità individuale. Si prospetta il ritorno a situazioni come quella pre «ObamaCare» quando l’Arizona, per curare il deficit di bilancio, cancellò i trapianti dagli interventi coperti da Medicaid, la mutua per i poveri. Condannando, di fatto, a morte molti pazienti.