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 2017  marzo 09 Giovedì calendario

Spremuta di McSilvio

Berlusconi da McDonald’s è come Renzi in fabbrica, Grillo a yoga o Salvini in libreria: una contraddizione in termini. Convento a parte, è l’ultimo posto dove avremmo immaginato di trovarlo. Invece eccolo nell’hamburgerificio di Segrate, uno come tanti in una domenica come tante, mentre scruta il menu delle offerte speciali con cipiglio da intenditore. La prima reazione potrebbe essere: che malinconia. Ma, avendo a che fare con un genio della comunicazione, sarebbe sbagliata.
Berlusconi ha saputo inabissarsi, e Dio solo sa quanto gli sarà costato, lasciando che si stemperassero nausea e rabbia nei suoi confronti. Il tempo ha lavorato per lui. Il tempo e le comparse che hanno calcato il proscenio mentre il capocomico rifiatava. Forse ancora nessuno lo rimpiange, ma di sicuro più nessuno lo detesta. Persino i suoi detrattori storici hanno cambiato ossessione. E con l’avvicinarsi delle urne (meno di un anno, ormai) la Silvia Fenice risorge dalle ceneri eleganti con un’immagine nuova di zecca. Svanite le ragazze vistose e il lusso ostentato, il McBerlusca vuole apparire più sobrio di Monti e più mansueto di Gentiloni. Si è già adeguato al proporzionale anche nel menu: anziché un panino di carne a due strati che gli avrebbe alienato le simpatie dei vegani, ha ordinato una spremuta d’arancia ecologica e non divisiva.