Corriere della Sera, 7 marzo 2017
Il ragazzo della villa Gluck
Questionario per un esame di educazione civica. Immaginate che cinque Comuni e venticinquemila residenti della provincia di Lecco, molto apprezzata dai ladri, siano protetti da un’unica caserma di otto carabinieri. Immaginate che uno dei venticinquemila, tale Celentano Adriano iscritto con pieno merito al clan dei Famosi, denunci la presenza sospetta di intrusi nella sua villa e che quasi tutti i carabinieri della caserma si mobilitino per proteggerlo. Immaginate infine l’allarme lanciato dal sindaco di uno di quei Comuni: per tenere d’occhio la magione del Molleggiato si lasciano sguarnite le residenze degli altri abitanti della zona, che molleggiati non sono.
Ora, indicate la soluzione: a) portare il numero dei carabinieri da otto a ottanta, con corrispettivo aumento delle tasse e smascheramento di chi le evade (vasto programma); b) mobilitare l’esercito per una missione di pace intorno alla villa di Celentano; c) investire della questione le uniche autorità riconosciute in Italia: le Iene e il Gabibbo; d) aggiornare l’articolo 1 della Costituzione: «L’Italia è una repubblica demoscopica fondata sui Famosi», i Famosi essendo l’ultima aristocrazia per cui sembra valere l’antico emendamento del Grillo (inteso come marchese): «Io so’ io e voi non siete un…»; e) considerata la scarsità di risorse pubbliche, convincere i Famosi a finanziarsi la propria sicurezza ingaggiando guardie giurate. A occhio la e) appare la più praticabile. Ma, come avrebbe detto Flaiano, «poiché si trattava di una buona idea, nessuno la prese in considerazione».