ItaliaOggi, 7 marzo 2017
Diritto & Rovescio
La didascalia pubblicata da un grande giornale italiano dice: «Gianni Cuperlo scherza con Enrico Lucci vestito da Stalin, mostrando il pugno chiuso». La foto relativa ritrae infatti un Cuperlo che esibiva il pugno chiuso mentre il candidato alla segreteria del Pd, il ministro di Giustizia Andrea Orlando, che gli sedeva accanto, sorrideva un po’ imbarazzato (e questo gli torna ad onore, anche se il sorriso era comunque di troppo). Come non dovrebbe essere consentito a nessuno salutare con la mano tesa un sosia di Hitler, così non dovrebbe essere tollerato che un leader di un partito che, tra l’altro, fu invischiato in passato in tali contiguità, si esibisca in pubblico come se fosse un sodale di Stalin, cioè di uno dei più grandi assassini dell’umanità e con il quale, peraltro, la sinistra italiana dice di aver fatto i conti, tagliando risolutamente i ponti che lo legavano con un esponente che ha creato i gulag e lo sterminio di massa dei suoi cittadini.