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 2017  marzo 06 Lunedì calendario

Deutsche Bank pulisce il bilancio, chiede soldi ai soci e rivede i vertici

Dopo neanche due anni al vertice, l’amministratore delegato di Deutsche Bank, l’inglese John Cryan, ha dovuto prendere atto che la sua strategia andava aggiornata: dopo avere sanato i problemi legali del passato a suon di miliardi – da ultimo la maxi-multa da 7,2 miliardi di dollari in Usa per lo scandalo dei mutui subprime – il quadro economico generale, i tassi bassi in Europa e l’arrivo di una nuova regolamentazione bancaria più pesante per le banche d’investimento hanno spinto il colosso di Francoforte a ricorrere al mercato con una manovra da complessivi 10 miliardi di euro, agevolata anche dal recupero importante del titolo di circa il 40% in soli sei mesi.
Sarà così varato un aumento di capitale da 8 miliardi, che partirà il 21 marzo e finirà il 6 aprile ed è già garantito da un consorzio formato da Credit Suisse, Barclays, Goldman Sachs, BNP Paribas, Commerzbank, HSBC, Morgan Stanley e UniCredit, con Mediobanca e Intesa Sanpaolo tra i bookrunner. Inoltre verrà quotata entro due anni una partecipazione di minoranza di Deutsche Asset Management, che vale fino a 2 miliardi. Contemporaneamente verranno ridotti di 3 miliardi i costi e pressoché dimezzati (vendendoli) 20 miliardi di vecchi attivi a rischio, derivati e non solo, originati dall’investment banking, che sarà riorganizzata in un’unica divisione.
L’obiettivo di Francoforte è alzare il patrimonio (cet1) dall’attuale 11,9% al 14,1% e mantenerlo stabilmente sopra il 13%, tra i più alti a livello delle banche sistemiche globali, e tornare anche a pagare i dividendi, dopo due anni di digiuno.
Per Cryan non si tratta di un «passo indietro», come ha specificato nella lettera ai dipendenti, ma di un adeguamento alla nuova situazione economica e regolatoria. In questo quadro rientra il cambio di strategia sulla banca commerciale: PostBank, che il gruppo ha provato per mesi a vendere, verrà incorporata in Deutsche Bank spingendo sulla digitalizzazione, per creare un gruppo con «solide radici» in Germania e una presenza «significativa» in Asia e nelle Americhe a cominciare dagli Usa, le cui attività verranno guidate direttamente da Cryan. Quest’ultimo non sarà l’unico cambio nel management: il direttore finanziario (cfo) Marcus Schenck e il capo della banca commerciale in Germania Christian Sewing diventano vice ceo.