La Stampa, 6 marzo 2017
F1, accelerazioni come in un jet. Allarme di Pirelli: «I piloti rischiano di svenire»
Un essere umano normale non sarebbe in grado di sopportare le accelerazioni di una F1. Ma secondo Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, anche un pilota professionista rischia di non farcela. «Quest’anno la velocità in certe curve grazie alle gomme più larghe è mostruosa, e le prestazioni miglioreranno ancora. Siamo al limite dello svenimento».
L’allarme arriva alla vigilia della seconda sessione di test a Barcellona (da domani a venerdì). Al debutto con monoposto ancora in rodaggio, sono crollati i record sul giro. Nei prossimi giorni i tempi potrebbero scendere di altri 2 o 3 secondi, un miglioramento che di solito si ottiene in alcuni anni, non in una settimana. La tensione a cui è sottoposto il collo in curva si misura in G (forza di gravità): con la più estrema delle auto stradali si arriva a 1,3 G, con una monoposto del 2017 si sfiorano i 6, come su un aereo da caccia. Da perdita dei sensi, appunto. Riccardo Ceccarelli, medico che allena i piloti, ha quantificato lo sforzo: se da fermi la testa e il casco pesano 7 chili, in curva arrivano a 34. «Se il capo si sposta seguendo la forza centrifuga, il rischio è di non impostare la traiettoria perfetta», spiega Ceccarelli. Il pericolo è tutto da scoprire: le piste più rischiose sono Silverstone e Suzuka per il tracciato e Sepang per il caldo.