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 2017  marzo 05 Domenica calendario

Cina, cresce il budget per la Difesa

Pechino incrementa le spese del 7%. Meno però del previsto. Perché?
La spesa militare prevista per il 2017 dalla Repubblica popolare cinese si aggirerà intorno ai 140 miliardi di dollari, un incremento del 7% rispetto al 2016 e in linea con il rallentamento della crescita economica. Un dato che spiazza analisti, generali e falchi cinesi che nelle settimane passate hanno chiesto a gran voce che il budget della difesa tornasse a una crescita a due cifre per compensare «l’incertezza dell’epoca Trump». Soprattutto dal momento che la nuova amministrazione Usa ha proposto un incremento del 10 per cento, materializzando le paure di uno scontro sul Mar Cinese meridionale e su Taiwan. La portavoce dell’Assemblea nazionale del popolo, ciò che più somiglia a un nostro parlamento, ha sottolineato come la spesa militare, si attesterà come negli anni passati all’1,3 per cento del Pil. Se la cifra verrà oggi confermata, si tratta della crescita più bassa degli ultimi dieci anni. Una spesa limitata «a garantire la salvaguardia della sovranità nazionale e la sicurezza». Come è noto, i dati ufficiali cinesi non contemplano diverse voci riconducibili alla Difesa e, secondo diversi analisti, il budget militare dichiarato dalla Cina dovrebbe sempre essere rivalutato di un buon 50 per cento di «spesa nascosta», ma anche così siamo lontani dagli oltre 600 miliardi spesi dagli Usa. E soprattutto dalle richieste di diversi e importanti generali che fino al giorno prima hanno dichiarato ai media di Hong Kong e Taiwan che era necessario un aumento tra il 10 e il 20 per cento per coprire le sfide che la modernizzazione dell’Esercito di liberazione si troverà ad affrontare nei mari cinesi e per compensare il taglio annunciato di 300 mila funzionari entro la fine dell’anno. Secondo quanto dichiarato dal luogotenente in pensione Wang Hongguang al South China Morning Post, l’Esercito avrebbe bisogno di centinaia di milioni di euro e di molti quattrini per passare alle armi di terza generazione entro il 2020. Inoltre, secondo il generale a riposo, la Cina si troverebbe ad affrontare minacce esterne come le portaerei statunitensi che solcano il Mar Cinese meridionale e il sistema anti-missile più sviluppato al mondo in Corea del Sud. «Abbiamo tenuto la spesa militare bassa per anni» continua il generale. «Non va bene se continuiamo a farlo».