Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  marzo 02 Giovedì calendario

Diritto & Rovescio

Angela Merkel non ce l’ha fatta a resistere alla voglia di porre, per la quarta volta, la candidatura a premier. Sedici anni però sono un periodo lunghissimo nella stagione delle vertiginose modificazioni istantanee. Ma, si diceva, Merkel ce la farà a vincere facilmente perché, in Germania, non c’è uno che sia al suo livello. Sennonché, per farla pagare alla Merkel, l’elettorato tedesco che si è stufato di lei sta plebiscitando Martin Schulz, nonostante sia un politico scialbo, di apparato, espressione di un partito (quello socialista) che si dava per defunto. Al momento nessuno può sapere chi, fra i due, vincerà il confronto. Ma se anche vincesse la Merkel, si troverebbe a percorrere un cammino tutto in salita. Lo stesso che fece il suo padrino politico, Helmut Kohl, che, nella sua quarta legislatura, sembrava una controfigura tanto era logorato. Quasi come, da noi, Roberto Formigoni. Anche lui svuotato da quattro mandati da presidente della Regione Lombardia. Alla fine, non era più lui.