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 2017  febbraio 27 Lunedì calendario

Dolce e Gabbana fanno sfilare i «figli di»

È stato uno spettacolo nello spettacolo, festoso e travolgente, quello messo in scena ieri dai geniali Domenico Dolce e Stefano Gabbana. «Un nuovo rinascimento», lo chiamano i due stilisti che hanno fatto sfilare un nutrito gruppo di figli d’arte per presentare la loro nuova collezione per il prossimo autunno-inverno. 
In passerella sono andati gli eredi di cantanti, registi, attori e modelle. Da Corinne Foxx, figlia del premio Oscar Jamie ad Anais Gallagher, figlia di Noal Gallagher e a Rafferty Law, figlio di Jude Law, da Destry Allyn Spielberg, figlia del regista Steven Speilberg, a Gabriel Kane Day Lewis, figlio di Daniel Day-Lewis e Isabelle Adjani. Ma anche le loro famiglie e qualche modella in pensione. Niente a che vedere ovviamente con le indossatrici taglia 38, spesso criticate duramente per la loro magrezza. Questi figli d’arte di mestiere fanno gli influencer, non a caso “Millennials” è il titolo della collezione. «La nuova generazione con i social sta cambiando il linguaggio, il modo di essere e di fare, ma ha anche dei valori forti come la famiglia, così abbiamo pensato a questa collezione e a queste persone come a una cosa sola. Ma vestirli tutti è stata un’impresa», hanno spiegato i due stilisti. Lo show nel teatro cinema Metropol (blindatissimo) in viale Piave, a Milano, è cominciato con performance musicale del giovanissimo Austin Mahone. Elegantissimo in smoking nero, il cantante americano oltre a cantare acccompagnava modelle e modelli alti, bassi, magri o in carne lungo la pdana. Un messaggio di amore e spensieratezza. Un inno alla libertà che sembra dire: siate e vestitevi come volete. 
I tubini neri, indossati dalle silhouette più diverse, dimostrano come alcuni abiti stiano bene a tutte. E se su un cappotto spunta la scritta, “I am the queen”, una borsa recita, “All I nedd is love and wi-fi”. Si va dalla vestaglia con i gatti per lui e il bimbo che porta in braccio al total look animalier per lei. Alcuni cani fanno capolino su stampe e al guinzaglio di eleganti signore. Corone sulle teste di principesse e principessine con abiti in lurex e giacche con alamari. Tailleur in velluto o in macramè con la gonna a metà polpaccio. Dall’oro al leopardato, dal pizzo alle trasparenze, tutto giocato stavolta con un’incredibile libertà. 
Qualcuno sussurra: dove si potrebbe togliere Dolce & Gabbana aggiunge. Ma non è così. Dietro l’apparente caos c’è un lavoro pazzesco. Per esempio, la stampa di uno dei tanti abiti funambolici ritrae i due stilisti sotto forma di astronauti-fumetto che sbarcano sulla Terra accolti da un gallo sorpreso. «Esattamente così ci sentiamo oggi», raccontano. «Negli ultimi anni, abbiamo capito che la rivoluzione mediatica in atto ha bisogno innanzitutto di qualcuno che l’ascolti e la capisca prima di essere criticata a priori. Abbiamo aperto le porte alla nuova generazione, in tutti i sensi possibili. Li abbiamo incontrati, ascoltati, abbiamo parlato e lavorato con loro. E loro ci hanno cambiato. Hanno cambiato quello che pensiamo di sapere di noi e di loro. Ci hanno costretto a metterci un’altra volta in discussione. E ad affrontare questo difficilissimo show». Riuscitissimo (10 e lode). Complimenti a Dolce e Gabbana.