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 2017  febbraio 27 Lunedì calendario

«Io con Buffon? Da brividi Piano però, non ho fatto niente». Intervista a Mattia Caldara

Passa Petagna e urla: «Mamma mia che hai combinato, Mattia...». Dal sottopassaggio del San Paolo spunta Spinazzola ed è la stessa musica: «State parlando con un fenomeno», sorride il centrocampista nerazzurro. Mattia è Caldara, di professione difensore centrale: i suoi due gol hanno spento (per ora) i sogni di gloria del Napoli e lanciato quelli dell’Atalanta.
Come ci si sente uomo copertina?
«Bene, molto bene. Questa partita la ricorderò per tutta la vita, ma piedi per terra e testa alla prossima...».
Ping pong e tante risate. È questo il segreto dell’Atalanta che guarda alla Champions?
«Il ping pong non manca mai nel nostro spogliatoio, il più bravo è il Papu Gomez. Non so se sia questo il nostro segreto (sorride, ndr), so solo che siamo un gruppo di ragazzi con tanta voglia di imparare».
La lezione prima di Napoli ve la siete studiata a memoria...
«Gasperini ci aveva spiegato come metterli in difficoltà: bisognava aggredirli, non farli ragionare, giocare d’anticipo sul loro tridente. È andata alla grande».
Da grande è anche il suo futuro: ora Bergamo, poi la Juve.
«Sono bergamasco e tifoso dell’Atalanta: la mia testa è qua. So che devo crescere e devo farlo partita dopo partita: solo così potrò farmi trovare pronto quando andrò alla Juve».
Le ha telefonato qualcuno da Torino quando ha firmato il contratto?
«No, nessuno. Forse non mi conoscono nemmeno...».
Ora, dopo questi due gol al San Paolo la conosceranno meglio.
«Non scherziamo: non ho fatto niente. La Juve sceglie sempre i migliori, questo, per me, deve essere motivo di orgoglio ed un punto di partenza».
L’accordo tra Juve e Atalanta prevede il suo passaggio in bianconero a giugno 2018. Non proprio subito...
«Un tempo che sfrutterò al meglio: io, oggi, guardo Buffon e la difesa giocare in Champions e mi sembra una cosa enorme. Questo è il mio primo anno in A, non dimentichiamolo».
Dopo un solo anno in A, ad Empoli, Rugani ha spiccato il volo. E, in Champions, ha giocato.
«Un bell’esempio, stimolante. Daniele è un ragazzo splendido, elegante in campo, serio fuori: sarebbe l’ideale seguire un cammino come il suo. Ma, per ora, aspettiamo il 2018: cambiare qualcosa non dipende da me...».
La Juve ha giocato d’anticipo...
«Per un ragazzo come me penso sia meglio conoscere in anticipo il proprio destino: sapere cosa ti aspetta ti dà tranquillità e ti fa vivere senza distrazioni».
È vero che aveva il poster di Chiellini in camera?
«Sì, è vero».
È a lui che si ispira?
«Il mio modello è Nesta: porto il numero tredici per questo».
«Caldara sarà un nostro futuro titolare», ha detto l’ad Marotta. Sensazioni?
«Brividi. Come si fa a non averli immaginandoti, per un attimo, nella difesa dei più forti?».