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 2017  febbraio 25 Sabato calendario

Obiezione all’italiana

I veri obiettori di coscienza, oggi, sono quelli che non obiettano. È pacifico. Siccome praticare aborti non piace a nessuno, gli obiettori sono diventati coloro che fanno il loro dovere anziché scantonare e, in stragrande maggioranza, truffare lo Stato, spacciando convincimenti che non hanno. È matematico: se quasi il 90 per cento degli italiani è favorevole alla 194 (che funziona e fa calare gli aborti) i ginecologi obiettori sfiorano invece l’80 per cento: perché la conformità è obiettare, la regola paracula è quella. L’obiezione di coscienza, in tutti i campi, presuppone una coscienza che sia disposta a pagare un prezzo: come accadeva col servizio civile che, sostituendo la leva militare, durava decisamente di più. Mentre oggi, in termini di carriera e di lavoro da sobbarcarsi, a pagare un prezzo è solo chi non obietta, e rischia perciò di essere relegato a fare tutto il lavoro dei falsi obiettori. In Gran Bretagna sono il 10 per cento, in Norvegia e Germania sono il 6, in Francia il 3, in Svezia e Finlandia non esistono, mentre noi, col nostro 80 per cento, siamo ultimi con Portogallo e Argentina: nazioni note per i loro convincimenti etici. Non so se il concorso “mirato” del San Camillo di Roma abbia tutti i crismi di legge, so che qualcosa bisogna fare. Lo Stato garantisce un servizio: se un concorso fosse riservato a chi può svolgerlo state certi tanti falsi obiettori si scoprirebbero abortisti.