ItaliaOggi, 23 febbraio 2017
La Leopolda è abbandonata al degrado
Il quartiere della Leopolda è a pezzi. Degrado, palazzine pericolanti, giardini transennati: i residenti della zona che comprende la stazione di Firenze, lì dov’è iniziata la parabola dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sono esasperati. La situazione che vivono ogni giorno è ben lontana dai giochi di luce, dai computer Apple e dagli slogan ottimisti che hanno caratterizzato ogni incontro nel tempio del renzismo.
Alla fine dello scorso gennaio, la Lega Nord, dopo un sopralluogo, aveva denunciato lo stato di abbandono del quartiere. «Quando non è Renzi a occupare la Leopolda tenendoci puntati i riflettori del mondo politico, a occuparla è il degrado», aveva spiegato il segretario dei giovani della Lega Nord, Lorenzo Somigli.
«Il campionario che vi si accumula è particolarmente fornito: oltre a una discarica abusiva, nelle entrate al parcheggio sotterraneo, per di più mai completato, sono stati allestiti dei dormitori di fortuna nei quali, anche a un rapido esame, mancano le condizioni igieniche».
Pochi giorni fa, invece, sono stati i cittadini che fanno parte dell’Associazione Leopolda Viva a lamentare «i tempi lentissimi che vengono impiegati per l’attuazione dei buoni propositi». Un attacco all’amministrazione del sindaco Pd di Firenze, Dario Nardella, successore e fedelissimo di Renzi. Uno che alla Leopolda, come tutti i seguaci dell’ex capo del governo, non è mai mancato, ricoprendo un ruolo da protagonista.
Come ha raccontato il Corriere fiorentino, nella via alle spalle della stazione si trovano spuntoni arrugginiti, siringhe usate, sacchetti della spazzatura e borsette rubate. A ridosso della strada c’è una palazzina decadente che, come approvato in una delibera, doveva essere demolita lo scorso ottobre. Le transenne sistemate lungo il percorso, comunque, non impediscono alle persone di passare.
«Ci avevano detto che, entro fine dicembre, sarebbe ripartito il cantiere per terminare i lavori alla strada e abbattere la palazzina per farne un’area verde, ma, tranne mettere le transenne, non è stato fatto niente», ha spiegato il presidente di Leopolda Viva, Salvatore Gurrieri. Il parcheggio mai completato, come denunciato in gennaio dalla Lega, è diventato un rifugio per i senzatetto.
Inoltre, parte del terreno che si trova dalle parti della Leopolda, di proprietà del ministero dell’Interno, è in stato d’abbandono e dichiarato contaminato dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat). «D’estate si rischia l’incendio a causa dell’erba secca», ha proseguito Gurrieri. «In attesa di conoscere l’esito della destinazione d’uso di tale terreno, stiamo predisponendo un esposto alla magistratura, mentre a primavera, se nulla sarà cambiato, faremo un’iniziativa per festeggiare i dieci anni d’abbandono».
Dopo le sollecitazioni dell’associazione dei residenti, la giunta Nardella ha fatto sapere che la direzione ambiente, da alcuni giorni, ha inviato una lettera al curatore fallimentare in cui viene richiesto di provvedere immediatamente alla messa in sicurezza dell’area, inserita in un’asta pubblica. Per quanto riguarda il parcheggio, invece, la direzione urbanistica del Comune, nei prossimi giorni, incontrerà i tecnici per stabilire i tempi e le modalità d’intervento. Tra marzo e aprile, sarà la volta della demolizione della palazzina. Per dirla con Renzi, la Leopolda riparte. O almeno ci prova.