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 2017  febbraio 23 Giovedì calendario

Donna sparisce in crociera. I figli incastrano il papà

La polizia ha deciso di arrestarlo dopo aver ascoltato il racconto dei suoi due figli. «Una sera – ha spiegato il più grande, sei anni, affiancato da uno psicologo e dal fratellino di quattro – papà ci ha chiesto di rimanere in camera, ha detto che doveva uscire con la mamma. Ma è tornato da solo. E ogni volta che gli chiedevamo dove fosse andata lei, rispondeva sempre in maniera strana, insistevamo e ci ha detto di stare tranquilli».
E però ad alimentare il giallo sulla scomparsa di Li Yinglei, 38 anni, casalinga irlandese di origini cinesi sparita durante una crociera nel Mediterraneo, ci sono altri due episodi. Che aggravano la posizione del marito Daniel Belling, 45 anni, tecnico informatico di Dublino per la multinazionale Apple, fermato lunedì sera all’aeroporto di Ciampino con l’accusa di aver assassinato la moglie. C’è la testimonianza del titolare d’un negozio di gadget per turisti del centro storico di Genova, che la mattina del 10 febbraio vede Belling aggredire in maniera piuttosto violenta la compagna all’interno del suo esercizio: «Mi ricordo molto bene l’accaduto – racconta interrogato dalla polizia – avevamo appena aperto ed erano le 10. È entrata prima lei con i due bambini, per comprare alcuni souvenir. Poi è arrivato lui. Era nervoso, ha tirato fuori dallo zaino un paio di scarpe da ginnastica e le ha scagliate contro la donna. Le ha urlato “indossale al posto degli infradito e stai zitta”». La sera del 15 febbraio, invece, mentre la Msc Magnifica è in navigazione dal porto del Pireo a Limassol (Cipro), il figlio più piccolo della coppia viene trovato dal personale di bordo mentre vaga in lacrime, da solo, nei corridoi. Il bimbo viene soccorso e affidato al comandante. La security solo due ore più tardi rintraccia il padre e il fratello maggiore, dentro il cinema. Dov’è la madre in quel momento? Perché non è a prendersi cura del più piccolo? Per gli inquirenti la donna era già scomparsa da giorni: «Potrebbe essere stata uccisa dopo la partenza dal capoluogo ligure – spiega un investigatore che segue il caso –. E non va dimenticato che nei registri di bordo dov’è annotato l’episodio del bimbo abbandonato, non c’è traccia di un intervento, anche successivo, della madre».
L’ultima volta in cui la Msc registra la presenza di Li Yinglei è alle 13.15 del 10 febbraio (erano partiti il 9 da Civitavecchia) quando la cruise card, il tesserino che la compagnia fornisce ai passeggeri per documentare sbarchi e imbarchi, certifica il suo ritorno dall’escursione a Genova. Da allora in poi nulla. Da quel momento e per altri dieci giorni, fino al ritorno nello scalo laziale, Li Yinglei sparisce e soprattutto nessuno ne denuncia la scomparsa. La “Magnifica” tocca i porti di mezzo Mediterraneo: Malta, Grecia e Cipro, ma l’allarme scatta solo il 20 febbraio. Sono le 13 di lunedì quando la nave è già attraccata da cinque ore alle banchine di Civitavecchia. Ed è a quel punto che scatta l’alert di Msc. «Sono scesi tutti i passeggeri tranne una», spiegano i marittimi ai poliziotti. Il marito viene rintracciato nello spazio di poche ore e bloccato a Ciampino mentre sta per partire con un volo Ryanair per Dublino, insieme ai figli. Non ha avvisato nessuno dell’assenza della moglie, non ha sporto denuncia e agli inquirenti fornisce giustificazioni nebulose. «Non l’ho uccisa – sottolinea tramite l’avvocato Luigi Conti – si è allontanata da sola». Ma la polizia non gli crede e lo ferma per omicidio volontario. Belling, che si trova nel carcere di Regina Coeli, domani sarà interrogato dal giudice e potrebbe “correggere” la sua verità fin qui molto frammentaria.