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 2017  febbraio 23 Giovedì calendario

Taxi e Uber: i servizi a confronto

Prenotazione della CorsaUn taxi, se è libero, lo si può fermare per strada, oppure ci si può recare nel più vicino posteggio. Al telefono si possono chiamare le colonnine dei posteggi e le centrali radio. In alcune grandi città (Roma, per esempio) esistono anche le centrali uniche del Comune. Nell’ultimo periodo le maggiori cooperative di tassisti hanno avviato il servizio prenotazione attraverso le app. Sono possibili prenotazioni con molte ore di anticipo presso le centrali. 

Si scarica l’app di Uber sullo smartphone e si richiede il servizio indicando punto di partenza, meta e orario. Il sito di Uber consiglia, se si hanno tempi molto stretti, di avviare la prenotazione dai 15 ai 30 minuti prima. Si possono prenotare anche una o più corse con largo anticipo, ma in caso di cancellazione di una prenotazione già accettata da un autista si paga una penale di 10 euro sia a Roma, sia a Milano. 

Calcolo della tariffa
Il tassametro indica la tariffa calcolata in base ai chilometri e al tempo che occorre per percorrerli. Ci sono anche tariffe fisse come quelle da e per gli aeroporti. C’è una quota fissa di partenza che varia a seconda delle città, dei giorni feriali, festivi o per le corse notturne. Ci sono poi progressioni aritmetiche della tariffa che variano da città a città, supplementi per i bagagli e scatti per percorsi fuori dal territorio urbano. 

Anche se non si è scaricata la app, inserendo su Google «tariffa Uber» si può fare una stima. La tariffa base è di 5 euro, poi si pagano 35 centesimi al minuto e 1,20 euro per chilometro. Non si può spendere meno di 10 euro e le tariffe possono variare, così si legge sul sito di Uber dove i passaggi sono spiegati passo passo, «a seconda del traffico, delle condizioni meteo e di altri fattori». Tra questi, come visto in questi giorni, l’aumento della domanda. 

Pagamenti e ricevute
Sono sempre più numerosi i taxi che accettano il pagamento con carte di credito e bancomat, ma solo alcune cooperative garantiscono questo tipo di transazione su tutte le loro vetture. In genere è consigliabile specificare all’atto della chiamata alla centrale radio o all’inizio della corsa che non si paga in contanti. Il tassista rilascia una ricevuta soltanto su richiesta, ma questo documento non ha valore fiscale. 

Uber si paga soltanto con carta di credito, di debito o Pay Pal. Il sistema va scelto quando ci si iscrive al servizio, tramite la app, che richiederà di indicare il numero della carta. Alla fine della corsa, se il cliente lo richiede, il conducente rilascia una ricevuta che ha valore fiscale. Si può anche chiedere una fattura, che si riceve in seguito via email. Sul proprio account Uber si ha sempre traccia di ogni pagamento effettuato e del servizio. 

Limitazioni del percorso
Il tassista, seppure registrato presso un Comune, può portare il passeggero verso qualsiasi destinazione. In quel caso la tariffa può essere concordata e non più stabilita dal tassametro. Il taxi di Roma che vi ha portato a Firenze non può però accettare un passeggero in quella città, a meno che il cliente in questione non lo abbia espressamente prenotato facendolo venire da Roma. In altre parole, in quel caso si parla di servizio di noleggio. 

È uno dei punti più controversi dei conflitti tra taxi e noleggio con conducente. L’autorizzazione Ncc non è legata al Comune di rilascio, per cui l’autista di Uber può esercitare ovunque. I tassisti però controbattono che la legge n°21 del 1992 non pone limiti alla territorialità, ma obbliga al «rientro in rimessa». Gli autisti Ncc obiettano che se non in servizio hanno soltanto l’obbligo di non occupare il suolo pubblico e gli stalli dei taxi. 

Diventare Autisti
Ci sono due modi per diventare tassista, partecipare al concorso bandito dal Comune o acquistare la licenza. In ogni caso, la licenza obbliga a lavorare nel Comune di rilascio. Per accedere al concorso sono necessari una serie di requisiti, quali l’idoneità morale. La licenza si può vendere, ma chi acquista deve possedere gli stessi requisiti del venditore e il passaggio viene registrato e fatturato. Una licenza a Roma costa tra i 120 e i 150mila euro. 

In Italia Uber impiega soltanto autisti con autorizzazione al noleggio con conducente, patente KB e iscrizione al ruolo. Sono i Comuni a bandire le gare per ottenere le autorizzazioni e tra i criteri per l’accesso c’è l’essere incensurati. Secondo il sindacato di categoria Anitrav, Roma e Milano non bandiscono le gare dal 1970. Anche le autorizzazioni per il noleggio con conducente si possono trasferire e a Roma costano in media 50mila euro. 

Controlli e sicurezza
All’interno di ogni taxi devono essere chiaramente indicati il nome e la matricola del conducente, a garanzia del passeggero che può sporgere reclami. La polizia locale è preposta a eseguire controlli, così come addetti delle diverse imprese verificano che alle auto venga fatta la manutenzione necessaria, che si rispettino i turni di lavoro assegnati e non si commettano infrazioni. 

Uber punta sulla «democrazia della tecnologia», così i suoi autisti, oltre ad essere soggetti ai controlli di legge, sono valutati dagli utenti dopo ogni corsa. La app registra ogni itinerario, tempi di percorrenza, inizio e fine del servizio. Inoltre, al termine chiede al passeggero di valutare la sua esperienza voce per voce, per cui si può anche indicare se non si è gradito, ad esempio, il tipo di guida. Anche l’autista può valutare il comportamento del cliente.