la Repubblica, 23 febbraio 2017
L’amaca
LA PAROLA “innovazione” è vecchiotta, segnata dalle prime rughe come gli ex ragazzi di Silicon Valley. I risultati prodotti dal loro modello economico sono, come è noto, molto controversi. A misurare certi patrimoni da Ancien Régime, e a metterli in rapporto con i posti di lavoro prodotti e con le tasse pagate, viene da rimpiangere certi impresentabili “cumenda” italiani del dopoguerra, portafogli e cuore a destra, che tirarono l’Italia (e se stessi) fuori dalla miseria e levarono i geloni dalle mani delle nostre madri e nonne grazie a quella spettacolare rivoluzione tecnologica che fu la lavatrice. Padroni di destra e operai comunisti: il motore (bicilindrico) della nostra rinascita.
Dico questo perché spero tanto che Matteo Renzi, di ritorno dalla California, sia riuscito a rubare a quei ricconi un paio di app: una in grado di triplicare (almeno) la paga dei rider ventenni che prendono meno di tre euro a consegna; l’altra in grado di raddoppiare (almeno) le tasse pagate in Europa dai monopolisti del web. Infine una terza app, questa però troppo avveniristica, che liberi le varie leadership dem occidentali dalla loro incomprensibile venerazione per Silicon Valley. Guarda, Matteo, che si sta molto meglio a Reggio Emilia. Senza alcuna allusione, sia ben chiaro, alle note vicende.