Corriere della Sera, 19 febbraio 2017
Gli oggetti ci spiano. La bambola ritirata in Germania perché può essere usata dagli hacker
Lo scorso ottobre, dopo il più importante attacco di DdoS (una tipica aggressione informatica) contro l’Internet delle cose, l’azienda cinese Xiongmai ha dovuto ritirare le proprie webcam low cost : poteva facilmente essere usata per spiarci. Negli Stati Uniti la Federal Trade Commission, l’agenzia che si occupa dei consumatori, ha accusato il produttore di Smart tv Vizio di registrarci mentre siamo tranquilli in salotto. Analoghe accuse erano emerse per prodotti Samsung e Lg. E la neopremier Theresa May ha bandito nelle sedute del governo gli smartwatch: potrebbero essere usati dagli hacker come microfoni per ascoltare le conversazioni.
Gli oggetti collegati a Internet, detti IoT, rischiano di essere i televisori-telecamere sempre accesi, giorno e notte, che tutti gli appartenenti al «Socing», cioè al socialismo inglese del libro di Orwell, hanno in casa senza possibilità di spegnerle. Senza considerare l’arrivo dei robot: già la Sharp ha commercializzato un piccolo robottino da scrivania che si collega con il sistema operativo Android. Per ora, fortunatamente, parla e capisce solo il giapponese. Tutto ciò conferma che Orwell è stato uno dei più grandi scrittori della modernità.