ItaliaOggi, 17 febbraio 2017
L’Unità va avanti: intesa Pd-Pessina
L’Unità scongiura il pericolo di una nuova chiusura e va avanti. Ieri è stato trovato l’accordo tra i soci di controllo Guido Stefanelli e Massimo Pessina (insieme all’80%) e il Partito democratico (Pd, al rimanente 20%). Le novità si concentrano soprattutto sul fronte aziendale, a partire dal prossimo aumento di capitale che sottoscriveranno Stefanelli e Pessina mentre il Pd ha deciso di lasciarsi diluire, conferma che il quotidiano gramsciano conta sempre meno per il partito, soprattutto in questo periodo post-renziano e pre-congressuale.
Il Partito democratico dimezzerà sostanzialmente la quota, scendendo sotto il 10%, anche se conferma gli accordi commerciali per l’acquisto di copie del giornale (la cui diffusione è intorno alle 7 mila copie, senza considerare gli abbonamenti, secondo quanto risulta a ItaliaOggi). L’impronta politica che ha caratterizzato la testata fin dalla sua nascita rimane, almeno in parte, visto che il Pd mantiene il gradimento sulla nomina del direttore.
La ricapitalizzazione sarà di 1,8 milioni, inferiore ai 5 milioni di cui si era parlato in precedenza, accompagnata però dalla rinuncia di crediti da entrambe le parti. Con la ricapitalizzazione arriverà anche un nuovo piano industriale e uno editoriale affidato al direttore Sergio Staino. Direttore che, quindi, viene confermato mentre sembra meno certo il futuro del presidente dell’editrice Unità e vicino al Pd Chicco Testa.
Con questa intesa, infatti, Stefanelli e Pessina potranno esprimerne liberamente la governance e tutte le posizioni al vertice. In parallelo, infine, prosegue la ricerca di nuovi soci interessati a entrare nella compagine dell’Unità. L’idea è quella di creare una cordata d’imprenditori che conoscano già il mondo dell’editoria.
Dal punto di vista editoriale e redazionale, poi, la principale novità è che il sito www.unita.tv e la sua gestione tornano in mano alla stessa Unità. Finora, infatti, l’edizione online è stata pubblicata da Eyu, la fondazione che fa capo al Pd, ed è stata confezionata dai giornalisti ex Europa (il quotidiano della Margherita). Il nuovo sito si chiamerà perciò Unità.it o Unità.com. In questo modo peraltro, un domani, non è escluso che il giornale possa decidere di uscire solo su internet, caso mai la situazione complessiva peggiori. Una parte dei giornalisti oggi in organico (composto da meno di 30 redattori) verrà spostata subito sull’online, anche se questo ampliamento di mansioni non è detto che eviti nuovi esuberi. Come peraltro si era già detto a cavallo del 2016-2017, ipotizzando 12 uscite. Sempre a inizio anno, era tornata alla ribalta anche l’ipotesi di chiusura, adesso evitata.
Insomma, ora l’Unità è meno vincolata al Partito democratico e vuole tenere in mano tutte le carte per tornare a regime.