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 2017  febbraio 16 Giovedì calendario

Dall’Europarlamento ok al Ceta. Via libera all’accordo di libero scambio e cooperazione economica Ue-Canada

Malgrado le incertezze dell’ultimo minuto, il Parlamento europeo ha approvato ieri a Strasburgo il discusso accordo di libero scambio tra l’Unione europea e il Canada (noto con l’acronimo Ceta). Il voto è una risposta ai recenti appelli protezionistici del presidente americano Donald Trump. Ciò detto, in un contesto politico segnato dall’emergere di partiti anti-sistema, molti osservatori si aspettano una inevitabile frenata nei negoziati che l’Europa sta già conducendo a livello internazionale.
«Con l’adozione del Ceta – ha detto Artis Pabriks, il deputato popolare lettone che è stato il relatore del provvedimento nell’iter parlamentare – scegliamo l’apertura, la crescita e standard elevati anziché il protezionismo e la stagnazione. Il Canada è un Paese con il quale condividiamo valori comuni. È anche un alleato su cui possiamo contare. Insieme, possiamo costruire ponti anziché muri, per la prosperità dei nostri cittadini. Il Ceta sarà un faro per tutti i prossimi accordi commerciali nel mondo».
L’approvazione del trattato con il Canada è avvenuta con 408 voti a favore, 254 voti contrari, e 33 astensioni. Il Parlamento europeo si è presentato spaccato all’appuntamento di Strasburgo. Le divisioni politiche hanno segnato i gruppi parlamentari e le diverse delegazioni nazionali. Secondo una prima ricostruzione, hanno votato contro molti socialisti, alcuni popolari e liberali, oltre che i verdi, la sinistra radicale e gli esponenti parlamentari più nazionalistici.
Il trattato, che dovrebbe contribuire all’espansione dell’economia europea per un totale di 12 miliardi di euro all’anno, potrebbe entrare in vigore già in aprile. È necessaria una notifica di Bruxelles ad Ottawa. Si tratterebbe di una applicazione parziale. Quella piena avverrà solo quando i Ventotto avranno ratificato il testo. L’iter è complicato, tenuto conto della crescente opposizione all’accordo. Una petizione firmata da 3,5 milioni di cittadini è stata consegnata martedì al Parlamento europeo.
L’approvazione dell’assemblea parlamentare, segnata ieri nella città francese da manifestazioni di protesta da parte di molti oppositori, giunge mentre il presidente americano Trump ha deciso di rinnegare il Partenariato trans-pacifico e di rinegoziare l’intesa commerciale con il Messico e il Canada (nota con l’acronimo Nafta). Washington sta anche valutando se introdurre una nuova tassa all’importazione (border tax) che non piace a molti europei.
I sostenitori dell’intesa con il Canada considerano il trattato commerciale l’occasione per lanciare un messaggio politico contro le tendenze protezionistiche della nuova amministrazione americana, ma anche per offrire uno strumento efficace in modo da meglio governare il fenomeno della globalizzazione. Chi invece si è dichiarato contrario, ritiene che l’accordo sia l’ennesimo tassello a una nociva liberalizzazione degli scambi e a un presunto strapotere delle società multinazionali.
«Questo accordo moderno – ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker – è una opportunità (...) per meglio gestire la globalizzazione». Il Ceta deve diventare il modello di altri accordi, ma convincere i cittadini preoccupati dal libero scambio non sarà facile. Intanto, ieri l’agenzia Reuters sosteneva che la Cina vorrebbe anticipare il vertice annuale con l’Unione pur di promuovere il commercio e arginare il nuovo protezionismo americano. Esponenti comunitari non confermavano.