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 2017  febbraio 16 Giovedì calendario

Il Caravaggio (con l’asterisco) esposto a Brera. L’esperto Usa: «È originale»

E alla fine Keith Christiansen, Phd a Harvard nel 1977, curatore del Met, docente alla Columbia etc. etc. ha preso carta e penna per stendere una relazione sui risultati emersi nella Giornata di studio sul controverso «Caravaggio con asterico». Ovvero, la «Giuditta e Oloferne» proveniente da Tolosa di proprietà privata esposta a Brera con la «Cena in Emmaus» e la «Giuditta e Oloferne» di Louis Finson di Napoli (proprietà di Banca Intesa). L’asterisco significava che l’attribuzione a Caravaggio era stata proposta «dal proprietario», non dal museo. La scelta della Pinacoteca di Brera di esporre questa tela nell’iniziativa «Attorno a Caravaggio» (conclusa il 5 febbraio), aveva suscitato l’ira di Giovanni Agosti, che si è dimesso dal Comitato scientifico del museo, e diviso personalità dell’italica cultura. Riuniti lunedì scorso a porte chiuse, i soloni dell’attribuzionismo avrebbero in parte smentito l’adagio che «chi entra Papa in conclave esce cardinale». Dalla lettura dello scritto predisposto dal «protodiacono» Christiansen la tela di Tolosa sembrerebbe infatti di Caravaggio più sì che no.
Ecco i passaggi fondamentali della relazione. Caravaggio dipinse una «Giuditta e Oloferne» nel 1607 a Napoli prima di salpare per Malta, opera attestata ad Amsterdam nel 1617, poi sparita. Dalla relazione condotta da Claudio Falcucci e Rossella Vodret emerge che «la tecnica di Tolosa è pienamente compatibile con quella di altre opere di Caravaggio», «l’uso del pigmento rosso per l’abbozzo in alcuni particolari riscontrato nella tela di Tolosa è caratteristico delle opere napoletane del maestro». I risultati, finora ignoti, di queste indagini portano a considerare che le «Giuditta e Oloferne» di Tolosa e Napoli (Finson) furono realizzate «nello stesso tempo», «da mani diverse», essendo «l’originale quello di Tolosa» e che le parti di questo «non del tutto convenientemente riferibili alla tecnica di Caravaggio… siano il risultato di un intervento su alcune zone della composizione originale forse lasciate non finite».
Morale: «Per alcuni studiosi le indagini condotte… hanno rafforzato l’opinione che il dipinto di Tolosa è l’originale di Caravaggio segnalato a Napoli nel 1607». Postille: Nicola Spinosa lo considera «sicura opera di Caravaggio»; Gianni Papi lo ritiene, invece, di Finson. Il conclave si è chiuso rilanciando la palla nell’altra metà del campo: siano i dubbiosi, scrive Christiansen, a dire se non di Caravaggio «di chi può essere».