Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  febbraio 16 Giovedì calendario

Mentre gli altri pm di Mani pulite, un quarto di secolo dopo, cercano di vivere di rendita sulle loro passate gesta, indicendo patetiche manifestazioni di tipo reducistico, Ilda Boccassini procede meritoriamente come un treno contro le temibili infiltrazioni mafiose nel Milanese

Mentre gli altri pm di Mani pulite, un quarto di secolo dopo, cercano di vivere di rendita sulle loro passate gesta, indicendo patetiche manifestazioni di tipo reducistico, Ilda Boccassini procede meritoriamente come un treno contro le temibili infiltrazioni mafiose nel Milanese. Adesso è riuscita a far condannare a 13 anni e sei mesi di carcere anche l’ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti, del Pdl, che aveva speso 200 mila euro per comprare, dalla ’ndrangheta, 4 mila voti pagati 50 euro l’uno. In tal modo riuscì ad assicurarsi più di un terzo delle preferenze che, prima, lo fecero eleggere e, successivamente, nominare assessore. Se questo criterio (giusto, intendiamoci) fosse rigorosamente applicato anche a molti amministratori di enti locali del Sud, bisognerebbe affittare interi campi di concentramento in Australia per riuscire a contenerli tutti.