ItaliaOggi, 14 febbraio 2017
Diritto & Rovescio
Il mega dibattito in corso nel Pd, per iniziativa della minoranza del partito, sulle elezioni anticipate o a fine legislatura e soprattutto sulla nuova legge elettorale che dovrà essere fatta (forse), è una sorta di grande sudario per nascondere, attraverso la finta complessità di un dibattito, il semplice e completamente utilitaristico oggetto del contendere. La minoranza Pd vuol evitare che sia il segretario del partito a indicare i capilista perché questi ultimi finirebbero per essere nominati automaticamente. Si oppongono perché, dicono, queste scelte appartengono all’elettore che non ne può essere spogliato dalla nomenclatura del partito. Senonché, la volta precedente, gli eletti Pd furono indicato solo da Bersani. E Roberto Speranza, che oggi è il più accanito contro i capilista, fu eletto in giovanissima età solo perché fu messo in lista sicura da Bersani. La conclusione? Se il segretario fosse Bersani i capilista andrebbero benissimo.