la Repubblica, 12 febbraio 2017
L’amaca di Michele Serra
CONTRO il deprimente titolo di “ Libero” su Virginia Raggi sono state dette e scritte molte cose, tutte giuste. Una delle poche cose sbagliate l’ha detta Grillo, “questa è l’informazione italiana”, come se avessimo facoltà di attribuire alle categorie, e non alle persone, la responsabilità di quello che dicono e fanno. “I giornalisti” non esistono, così come non esistono “i politici”. Ci sono giornalisti e politici inqualificabili, giornalisti e politici di ottimo livello, e in mezzo ci sono giornalisti e politici così così. La gamma è ampia, e costringe a fare la fatica di distinguere. Giudicare, se la qualità del nostro giudizio ci sta a cuore, è piuttosto faticoso. Le volte che, scrivendo, mi fosse sfuggita la dicitura “i politici” o “la classe politica”, il capo di imputazione dovrebbe essere: pigrizia intellettuale. Peccato non veniale per chi usa le parole per vivere.
Quanto alla guerra tra “grillini” e “giornalisti” è una rappresentazione da teatrino dei pupi che entrambe le parti avrebbero interesse a smontare, e in fretta. In attesa che il Sacro web carichi sulle sue spalle l’intero peso delle attività umane, tanto chi fa politica quanto chi fa informazione deve rassegnarsi, come dai secoli dei secoli, a faticare per farsi capire e per capire. Senza offendere troppo e senza offendersi troppo.