Corriere della Sera, 12 febbraio 2017
La passione estone per le scarpe
Che gli abitanti del Regno Unito siano gli europei che destinano meno denaro ( 7,3% delle spese totali) per il cibo che consumano a casa stupirà pochi di coloro che sono stati «studenti in famiglia» in Inghilterra. Ma che i big spender in fatto di abiti e scarpe siano gli estoni, al 6,8%, sorprende: è il freddo? Poi però nella categoria «abbigliamento» le cose iniziano a tornare: al secondo posto ci sono gli italiani, 6,3% di quello che spendono, seguiti dai portoghesi, 6,1%; i tedeschi sono prevedibilmente alla posizione 15, con il 4,8% del denaro che impiegano destinato a abiti e scarpe. In fondo all’elenco dei meno interessati all’abbigliamento ci sono i cechi, gli ungheresi, i rumeni, i greci e gli islandesi, con il 3,4%. Straordinario: appena sopra a questi, al 3,9%, stanno i francesi: probabilmente vedono l’eleganza come loro tratto naturale e non sentono il bisogno di investirci.
L’analisi sui modelli di spesa nazionali, interessante come fotografia delle differenze di costume e di abitudine nella Ue, è realizzata da Eurostat. Per la casa, gli italiani impiegano il 23,8% del loro reddito disponibile, poco sotto la media europea, il 24,4%, mentre i danesi sono al top, 29,7%. La propensione per automobili, motociclette e biciclette è invece basso in Italia: vi si spende il 2,6% del totale, che va confrontato con il 5% dei lussemburghesi e il 4,6% dei tedeschi (e l’ 1,6% degli slovacchi). Interessante la spesa in ristoranti, caffè, bar, pub, osterie. Gli spagnoli ci dedicano il 14,6% delle loro possibilità, seguiti (altra conferma) dagli irlandesi, al 12,4%. Gli italiani si fermano al 7,6%, che è più del 5,3% dei francesi e del 4,4% dei tedeschi. La situazione si rovescia se si guardano le assicurazioni, sulla vita e contro i rischi. Qui al primo posto c’è l’Olanda, con il 4,2% della spesa totale, poi vengono la Francia ( 3,9% ), la Germania ( 3,1% ) e l’Austria ( 2,9% ). L’Italia è undicesima ( 2,1% ).
È il racconto dei caratteri nazionali? Solo in parte. Trattandosi di percentuali del reddito disponibile, le popolazioni più povere tendono a spendere, in termini relativi, di più per le esigenze di base: abitazione, alimentari, abbigliamento. Ma anche per fumo e alcol: qui, chi spende meno sono i Paesi più ricchi, come l’Olanda ( 3,1% ) e la Germania ( 3,2% ); gli estoni, i cechi e gli ungheresi sono sopra all’ 8%.