ItaliaOggi, 8 febbraio 2017
Diritto & Rovescio
L’eccidio di Porzus avvenne nel febbraio del 1945, in Friuli. Non fu perpetrato dai repubblichini (o dai tedeschi) contro i partigiani ma avvenne per sciagurata decisione di partigiani contro partigiani. Gli assassini infatti militavano nelle file comuniste dei Gap, formazioni partigiane, queste, vicine a Tito. Gli ammazzati invece erano giovani di estrazione cattolica o laico-socialista fra i quali c’era anche lo zio del cantautore Francesco De Gregori e il fratello di Pier Paolo Pasolini. Vennero sterminati solo perché si opponevano alla volontà dei partigiani comunisti di annettere il Friuli (e il più possibile del Nord Est italiano) alla Jugoslavia comunista di Tito. Questo fatto di sangue venne a lungo negato dal Pci e dell’Anpi che allora, come adesso, era in mano a questo partito. Ci sono voluti 72 anni per riuscire a ricordare questo eccidio, chiarissimo, fin dall’inizio, nelle modalità e nelle finalità criminali e anti-italiane. Onore a chi, adesso, nell’Anpi, ha rotto il ghiaccio. Stupore che questa celebrazione sia avvenuta solo ora. Trentatré anni dopo la morte di Enrico Berlinguer che non mosse mai un dito.