Corriere della Sera, 5 febbraio 2017
Paolo che gli presentò Melania. «Ama l’Italia, anche a tavola»
Paolo Zampolli, milanese, 47 anni da compiere tra un mese, imprenditore con interessi nella moda e nell’edilizia, risponde al telefono da Haiti, dove martedì prossimo parteciperà, in veste di ambasciatore Onu per la Dominica, all’insediamento del nuovo presidente haitiano Jovenel Moise.
«In effetti è un periodo un po’ frenetico...».
Già, perché lei il 20 gennaio scorso era pure a Washington alla cerimonia inaugurale del suo buon amico Donald Trump.
«E ora sento girare delle voci sul mio conto... voci anche dalla Farnesina che mi vorrebbero in lizza per diventare il nuovo ambasciatore italiano. Ma io sto troppo bene a New York...».
Che atteggiamento avrà Donald Trump nei confronti dell’Italia?
«Sarà un presidente molto amico. Il primo viaggio nel nostro Paese lo facemmo insieme sull’aereo di Trump, quasi 18 anni fa. Destinazione Milano, per visionare dei progetti edilizi in centro, ma poi gli investimenti non andarono a buon fine».
Cosa ama Trump dell’Italia?
«Soprattutto la sua cucina. È ospite fisso dei ristoranti Cipriani e Serafina a New York, ma anche Melania (che gli ho fatto conoscere io) col piccolo Barron e pure Ivanka, appena possono, vanno a mangiare la pizza da Luzzo’s...».
Gli italiani saranno ancora benvenuti negli Usa?
«Tanti italiani, non solo Marchionne, non solo Eni o Finmeccanica, lavorano con profitto in America. Anche molti piccoli imprenditori inseguono con passione l’ american dream. E io credo che proprio su questo si troveranno d’accordo Paolo Gentiloni e Trump».
Sarà in Sicilia al G7 di Taormina il 26 e 27 maggio?
«Sarei davvero onorato se a maggio il presidente mi portasse con lui in Sicilia. So che è un abitudinario: da sempre ama passare le sue vacanze a Palm Beach. Ma non ha ancora visto le palme di Taormina. Chissà che dall’estate prossima non cambi meta...».