Il Messaggero, 27 gennaio 2017
Torna l’aviaria, in Veneto abbattuti oltre 80mila polli
ROMA Si espande negli allevamenti di pollame del Veneto il virus dell’influenza aviaria, sottotipo H5N8 HPAI, che ha già portato con i primi tre focolai scoperti alla soppressione di circa 80mila animali. Si tratta di un ceppo molto virulento, confermano gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezia (Izsve), a Legnaro (Padova).
LA LAGUNA
La variante H5N8 è mortale per gli uccelli, ma non è mai stata rinvenuta negli esseri umani. Si è diffusa alla fine del 2016 in Medio Oriente e poi in Europa, dove ha interessato allevamenti di Francia e Germania. In Italia ha fatto la sua comparsa all’inizio di gennaio, tra il 5 e l’11, con la scoperta di alcuni uccelli selvatici trovati morti nella laguna di Grado (Udine). Ma ancora prima c’era stato il caso di un uccello selvatico trovato morto in provincia di Gorizia. «La situazione è costantemente monitorata e, al momento resta sotto controllo, rispetto ad altri paesi d’Europa, dove il virus dell’aviaria sta trovando una maggiore diffusione» rassicura il direttore di Unaitalia (Associazione degli allevatori di polli), Lara Sanfrancesco, in riferimento al nuovo focolaio. Dallo scorso novembre oltre 40 paesi sono stati colpiti da vari ceppi di influenza aviaria, ma uno in particolare, la Cina, preoccupa l’Oms per l’alto numero di casi. In questi giorni, inoltre, le vacanze per il capodanno cinese (la prossima settimana)rischiano di peggiorare la situazione.
LA TRASMISSIONE
Sono 225, da settembre in Cina, i casi umani registrati di influenza da virus H7N7, una cifra inusualmente alta, con un numero imprecisato di morti, anche se negli anni passati l’infezione ha mostrato un tasso di mortalità del 39%. In due casi, un anziano che ha trasmesso il virus alla figlia e un uomo che ha contagiato il compagno di stanza in ospedale, sembra esserci stata una trasmissione da uomo a uomo.Il dipartimento della salute di Hong Kong ha sconsigliato a chi viaggia in Cina di frequentare mercati di pollame, segnalando che nella provincia limitrofa di Guandong il 9% dei campioni presi da uccelli nei mercati è risultato positivo al virus. «Tutti i paesi devono subito segnalare i casi nell’uomo. Non possiamo, inoltre, ignorare le prime avvisaglie – ha ammonito il direttore generale dell’Oms Margaret Chan -. Il mondo è più preparato a una eventuale pandemia influenzale, ma non abbastanza».