ItaliaOggi, 25 gennaio 2017
C’è una squala che fa figli senza il maschio
Si chiama Léonie, la femmina dello squalo zebra che ha fatto figli tutta sola, senza l’aiuto del maschio. Catturata nel 1999, Léonie, che ha 15 anni ed è lunga 1,50 metri, vive nell’acquario di Townsville, in Australia. Questa nascita per partenogenesi, in cattività, arriva dopo che, anni addietro Lèonie aveva avuto un accoppiamento con uno squalo maschio dal quale nel 2009 erano nati cinque squaletti.
Successivamente, per motivi di spazio, il compagno di Léonie e i loro figli, sono stati allontanati. Tutti tranne uno, per non lasciare da sola Léonie.
Fino al 2014 la vita nell’acquario scorre tranquilla fino a che, improvvisamente, la squala e sua figlia, depongono diverse uova. Delle 47 di Léonie, 6 si trasformeranno in embrioni, ma da questi non nascerà nessun figlio. L’anno successivo la storia si ripete. Léonie e la sua figlia depositeranno di nuovo delle uova, rispettivamente 41 e 28. Questa volta nasceranno dei piccoli: tre squaletti per L’éonie e uno per sua figlia.
I ricercatori sono rimasti stupefatti domandandosi come sia stato possibile. Inizialmente avevano pensato che durante l’accoppiamento precedente con il maschio fosse rimasto dello sperma nel corpo di Léonie, ma l’esame del Dna dei piccoli ha rivelato poi soltanto la presenza di geni della madre e nessuno del padre.
Dunque l’unica soluzione possibile è la partenogenesi. Cioè a dire che un ovocita si può trasformare in un ovulo con due cromosomi senza necessità di accoppiamento con un maschio. In sostanza, la forma di riproduzione asessuata. Una sorta di formazione naturale di cloni. Un sistema molto utilizzato da numerose specie di invertebrati. Sembrava quasi impossibile fra i mammiferi ed era sconosciuta questa possibilità fra gli squali zebra.
I ricercatori, secondo quanto ha riportato Le Figaro, hanno dato una spiegazione al fenomeno quale modo di adattamento flessibile della propria strategia riproduttiva in circostanze ambientali particolari. Lo squalo zebra è una specie in via di estinzione e la partenogenesi potrebbe salvarlo dalla scomparsa.