Corriere della Sera, 22 gennaio 2017
Addio a Vittorio Coin, l’inventore del «negozio nel negozio»
Si è spento ieri a 78 anni Vittorio Coin, imprenditore veneto che insieme al fratello Piergiorgio aveva portato al successo l’omonimo gruppo della grande distribuzione non alimentare. Uomo colto, molto riservato e fortemente legato alla sua terra di origine. «Ci ha lasciato un grande condottiero dell’impresa veneta e del vero capitalismo sociale di cui questa terra è madre», ha detto il presidente della Regione Luca Zaia.
Coin portava il nome del nonno che, come venditore ambulante di tessuti e mercerie in provincia di Venezia, aveva avviato l’attività commerciale proseguita dal figlio Aristide. Furono i figli di Aristide, Vittorio e Piergiorgio, a rendere Coin uno dei maggiori gruppi italiani (mentre la sorella Paola a un certo punto uscì): arrivò a superare i 2mila miliardi di lire all’alba del nuovo secolo attraverso le insegne Coin, Oviesse e Standa, innovando i grandi magazzini con la formula del «negozio nel negozio». Purtroppo un violento dissidio tra i due fratelli fu anche la causa della successiva cessione del gruppo. Raccontano che il «chiarimento» avvenne durante un percorso in gondola. Era il luglio 1999. Vittorio avvertì Piergiorgio che aveva convocato il consiglio di amministrazione per essere nominato presidente al suo posto. E così fu. Si finì nelle aule dei tribunali e i rapporti non si ricucirono più. «Saggiamente, però, Vittorio e Piergiorgio capirono che per sanare la situazione avrebbero dovuto lasciare spazio a una intesa tra le nuove generazioni», ricorda Guido Corbetta, docente di Strategia delle aziende familiari in Bocconi. Furono i due cugini Piero (uno dei due figli di Vittorio, la seconda è Francesca) e Marta (una dei due figli di Piergiorgio, Marco è il fratello) a cedere nel 2005 Coin al fondo Pai. Oggi il gruppo Coin fa capo a Bc Partner e ha sotto di sé i magazzini Coin e la quotata Ovs.