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 2017  gennaio 18 Mercoledì calendario

Le adozioni internazionali sono in caduta libera

Adozioni internazionali in caduta libera, in quello che il Mai (Mission de l’adoption internazionale) del ministero francese degli affari esteri definisce un vero e proprio «cambiamento d’epoca». Per dare un’idea, secondo i dati diffusi il 12 gennaio scorso, in Francia lo scorso anno sono stati 725 i bambini stranieri accolti da famiglie locali.
Una cifra in costante calo da sei anni a questa parte. I bimbi di un anno, i più richiesti dalle famiglie, rappresentano meno del 10% del totale. Un quarto ha più di sette anni. Mentre i due terzi presentano dei «bisogni specifici»: hanno più di 5 anni, hanno fratelli o soffrono di una o più patologie.
Sono sempre più numerosi i paesi che firmano la convenzione internazionale dell’Aja, i cui obiettivi principali sono quello di garantire che le adozioni abbiano luogo nell’interesse del bambino e quello di lottare contro i traffici. Il testo introduce il principio di sussidiarietà: una soluzione locale deve subito essere ricercata per il bambino abbandonato, sia nella sua famiglia allargata sia attraverso una adozione nazionale. L’adozione internazionale è l’extrema ratio. Inoltre i paesi di origine verificano sempre meglio l’adottabilità dei bambini, mentre è entrata in gioco anche la fierezza nazionale: i paesi in via di sviluppo non vogliono più essere considerati fornitori di bambini per i paesi ricchi.