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 2017  gennaio 18 Mercoledì calendario

Decide come un bomber Così. Gigio ha cambiato il campionato del Milan

MILANO È molto probabile che la parata dell’altra sera sul rigore (mal tirato) da Adem Ljajic finisca dritta in cima alla top ten delle preferite da Gigio Donnarumma e dal suo preparatore Alfredo Magni. Altro che «gliel’ha tirata addosso», quella parata è considerata un gesto eccezionale, alla pari – per capirsi – del tuffo plastico con cui Gigio ha fermato il penalty di Dybala portandosi a casa la Supercoppa. Perché esalta il lato razionale a fianco di quello istintivo, perché è frutto di studio, perché Gigio fino all’ultimo non ha mosso un muscolo, convinto che Ljajic la tirasse proprio così. «Sì, credo di poter dire che è Donnarumma il giovane più forte che ho mai allenato – conveniva il suo tecnico Vincenzo Montella dopo la sfida con il Toro —, quello che più impressiona è la sua serenità nel gestire le pressioni». Una sicurezza che trasmette alla squadra, soprattutto ai compagni della difesa.
Donnarumma – come i veri grandi – è un portiere che, alla fine della stagione, risulta decisivo tanto quanto un attaccante. Una stima dei punti «conquistati» da Gigio è impossibile (il calcio, dopo tutto, resta uno sport di squadra), ma non si sbaglia se si azzarda che il portierone vale 10 punti a campionato. Sono tante le partite di questa stagione in cui ha lasciato il segno. Se chiedessimo a osservatori e/o tifosi è probabile che per prima verrebbe in mente la prestazione di Doha. E, probabilmente, subito dopo, la parata, sempre contro la Juve, ma in campionato: Locatelli, l’altra promessa del convitto, aveva già segnato il suo gol capolavoro, quando all’ultimo secondo Khedira fa partire un tiro nell’incrocio dei pali, Gigio vola, l’arbitro fischia la fine, il Milan prende 3 punti. Oppure il rigore parato sempre al Torino, che è valsa la prima vittoria dell’era Montella: i rossoneri a San Siro vincevano 3-2, all’ultimo minuto Gigio mura l’amico Belotti dal dischetto (a proposito, con quei due la Nazionale ha risolto il problema portiere e centravanti per i prossimi dieci anni, ma questa è un’altra storia). E a proposito di rigori, Gigio vanta un record difficile da emulare: fin qui, in carriera, solo il 50% dei rigori che gli hanno tirato contro (6 su 12) è finito in rete.
Eppure non sono quelle citate le parate che Gigio porta nel cuore. Interrogato da Carlo Pellegatti su Forza Milan, il portiere ne ha scelte tre: quella sul tiro di Borja Valero in Fiorentina-Milan (25 settembre, 0-0), con doppia spinta sulla gamba destra; una su Mertens, inutile al fine dei punti, nella sconfitta rimediata per 4-2 a Napoli, quando il pallone viene recuperato da sotto la traversa; infine quella su Politano, che evita il pareggio del Sassuolo negli ultimi minuti, riuscita grazie a un’incredibile torsione. Il preparatore Magni invece, tra quelle di quest’anno, privilegia la deviazione sul palo del tiro di Muriel, quando Samp e Milan siamo sullo 0-0 e mancano 15 minuti alla fine: poi entra Bacca e segna, ma il merito di quei 3 punti va suddiviso a metà.
Il bello è pensare ai margini di miglioramento. Non solo sul campo. In quanto ancora minorenne, Gigio fin qui è stato poco sfruttato sul piano commerciale. Oggi la sua maglietta è la più venduta del Milan: praticamente esaurita in tutti gli store (ed è una vera anomalia, trattandosi della divisa di un portiere). Tutti sanno che il ragazzo diventerà maggiorenne il 25 febbraio. Negli stessi giorni il closing di vendita del club dovrebbe essere firmato: il primo atto sarà studiare il suo rinnovo. Ed è probabile che i suoi diritti di immagine diventino oggetto della (difficile) negoziazione.