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 2017  gennaio 15 Domenica calendario

Di cosa si parla a... Londra. I nuovi templi della religione del calcio

SU Twitter, qualcuno lo paragona a una grattugia, un pelapatate, un portacenere: ma forse sono tifosi rivali. Dopo anni di progetti respinti, il Chelsea Football Club ha ottenuto in questi giorni l’autorizzazione a costruire un nuovo stadio e a disegnarlo è uno studio di archi-star, Herzog & de Meuron, lo stesso del Bird’s Nest di Pechino e dell’Allianz Arena del Bayern Monaco, secondo cui è ispirato all’abbazia di Westminster. Sorgerà sulle fondamenta di Stamford Bridge, casa del Chelsea dal 1905, ma avrà 60 mila posti (20 mila in più) e trasformerà tutta l’area circostante, con piazze, sopraelevate, negozi, ristoranti, alberghi. Il “Roman Empire”, come viene soprannominato il club del miliardario russo Roman Abramovich, avrà dunque (dalla stagione 2021-22: nell’attesa le partite traslocheranno per tre anni a Wembley o a Twickenham, lo stadio del rugby) il suo Colosseo, a un costo di 500 milioni di sterline. Con l’obiettivo di generarne assai di più: l’Emirates, nuovo stadio dell’Arsenal, frutta 100 milioni di sterline l’anno tra incassi e “merchandising”, il commercio che ci gira intorno. Perché gli stadi, a Londra, sono un grosso business: perciò il Tottenham sta per trasferirsi nel nuovo White Hart Lane, anch’esso con raddoppiata capacità, e il West Ham si è preso quello delle Olimpiadi 2012. Nel buio della sera, quando voli sopra la capitale durante l’atterraggio, questi catini luminescenti sembrano templi di una religione. Il football? No, i soldi.