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 2017  gennaio 14 Sabato calendario

Palazzo Chigi chiede i danni a Verdini: «Paghi 42 milioni per i fondi all’editoria»

Due giorni fa i pm di Firenze avevano chiesto la condanna a 11 anni di reclusione per Denis Verdini per il crac della banca Credito Cooperativo Fiorentino. L’accusa è di truffa allo Stato per i contributi all’editoria. Nella stessa requisitoria erano stati chiesti 9 anni di carcere per i costruttori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei, 6 anni per l’onorevole di Ala, Massimo Parisi. Ora, in attesa della sentenza prevista a fine febbraio, si è mossa pure l’Avvocatura dello Stato, ovvero la Presidenza del Consiglio, chiedendo il risarcimento dei danni per la presunta truffa sui fondi all’editoria. Un risarcimento di circa 42 milioni di euro. Un atto dovuto che nulla a che fare con il sostegno al governo da parte dei parlamentari di Ala, guidati da Verdini. Un sostegno che sulla carta c’è ancora, ma bisognerà vedere cosa succederà alla prima occasione utile. 
Il processo sul crac dell’ex Credito Fiorentino, di cui Verdini è stato presidente, è alle ultime battute e casualmente si intreccia con la vicenda politica che ha visto il gruppo Ala messo in un angolo. Nel governo Gentiloni non ha trovato spazio: nessun ministero o posti di sottosegretario. Non è stato riconfermato nemmeno l’ex viceministro all’Economia Zanetti (per la verità si è autoescluso) che ha portato la sua residua Scelta civica a formare un gruppo insieme ad Ala. I loro voti sono necessari a Paolo Gentiloni, come lo erano a Matteo Renzi, visti i numeri ballerini al Senato. Verdini ovviamente precisa che la vicenda politica e quella giudiziaria sono totalmente separate. E che l’inizativa dell’Avvocatura dello Stato prescinde dal sostegno di Ala all’esecutivo.
L’Avvocatura dello Stato ha fatto il suo mestiere e ha chiesto il risarcimento di 42 milioni dei danni. Il conteggio risulta dai quasi 23 milioni percepiti tra 2005 e 2009 dai giornali di Verdini, rivalutati con gli interessi a 28 milioni. A questi si aggiunge il risarcimento danni. Palazzo Chigi ha inoltre chiesto il sequestro conservativo di 23 milioni di beni.Una richiesta di risarcimento è arrivata anche da Monte dei Paschi di Siena (48 milioni di euro) che è parte civile nel processo.