Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  gennaio 12 Giovedì calendario

La pizza sessista

Il maschilismo è un pregiudizio contro le donne, ma i pregiudizi contro le donne non sono tutti maschilismo: i più sono pregiudizi (e basta) che appartengono all’essere umano (e basta). Comunque il tema sono le pizze: Repubblica ha scritto il milionesimo articolo sulla discriminazione femminile nel lavoro e questa volta è toccato alle pizzaiole, vittime pure loro della «barriera invisibile che blocca o rallenta l’avanzamento di carriera per motivi sessuali o razziali». Parentesi: razziali? Ma se spopolano gli egiziani. Le donne comunque sarebbero «più brave» (ovvio) a dispetto della «resistenza maschile» (ovvio) ma a Repubblica non viene il dubbio che non si tratti di una resistenza maschile, ma di una resistenza e basta: dopodiché, se i pizzaioli saranno perlopiù uomini, sarà una resistenza perlopiù maschile. C’è una recente ricerca statunitense, appunto, sull’identificazione sessuale di certe figure professionali: moltissime donne inglesi diffidano delle ostetriche donne, le donne diffidano come gli uomini dei maestri elementari maschi, una percentuale femminile doppia rispetto a quella maschile, poi, non si fiderebbe di un chirurgo donna, e il pregiudizio femminile primeggia anche per autiste, meccaniche, infermieri maschi, estetisti e baby sitter pure maschi. Ma non è pregiudizio femminile: è pregiudizio e basta. Su Repubblica però tocca ancora leggere frasi come queste: Non c’è differenza tra una pizza fatta da un uomo o da una donna». Mo’ ce lo segnamo.