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 2017  gennaio 10 Martedì calendario

Più italiane tra colf e badanti. Oltre il doppio dal 2008

Le italiane che lavorano come colf o badanti sono più che raddoppiate in meno di dieci anni: erano il 9,1 per cento delle collaboratrici domestiche regolarmente assunte nel 2008, sono diventate il 19,1 per cento nel 2015. L’incremento è – secondo la Fondazione Leone Moressa che ha realizzato lo studio sul lavoro domestico in Italia per l’associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico Domina – uno degli effetti della crisi economica, che ha portato molte nostre connazionali a rientrare o entrare per la prima volta nel mercato del lavoro in questo ruolo. La maggioranza di colf e badanti è comunque tuttora costituita da immigrate dall’Est Europa (il 60,7 per cento nel 2015, in calo però rispetto al 74,7 per cento del 2008), dall’America (8 per cento, erano quasi il 9 per cento nel 2008) e dall’Asia (7,5 per cento, in crescita rispetto al 4,3 per cento del 2008), mentre le africane sono il 4,4 per cento (erano solo il 2,9 nel 2008). Nel complesso erano 886.125 i lavoratori domestici (in prevalenza donne) assunti dalle famiglie italiane nel 2015: il 57,6 per cento impiegato come colf, il 42,4 per cento come badante. Un numero in calo rispetto al picco del 2012, quando la sanatoria per gli immigrati ha contribuito a far aumentare i contratti regolari per il lavoro domestico (con oltre un milione di persone assunte), ma in crescita del 42 per cento rispetto al 2007. Per i servizi di questo tipo le famiglie italiane spendono circa 7 miliardi di euro l’anno (solo per i contratti regolari), di cui 947 milioni in contributi versati allo Stato e 416 milioni in trattamenti di fine rapporto. L’età media dei datori di lavoro domestico nel 2016 è infine di 62 anni: in particolare il 41,8 per cento degli uomini e il 35,9 per cento delle donne che assumono collaboratrici domestiche ha tra i 40 e i 59 anni, il 29,9 per cento degli uomini e il 22,8 per cento delle donne ha tra i 60 e i 79, mentre il 19,5 per cento degli uomini e il 35,7 per cento delle donne ha 80 anni o oltre. Con l’invecchiamento progressivo della popolazione, inoltre, si stima che i servizi domestici saranno sempre più richiesti: mantenendo costante il rapporto tra badanti e anziani, già tra quindici anni il fabbisogno di badanti aumenterà del 25 per cento rispetto a oggi.