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 2017  gennaio 09 Lunedì calendario

Lascia il figlio in auto per giocare alle slot. Arrestato

«Aspetta in macchina, che papà torna presto», avrebbe detto al figlio di appena tre anni, chiudendolo da solo in macchina nella notte, con una temperatura a 6 gradi sotto zero, per andare a giocare in una sala slot a Ostia. Il bimbo ha rischiato di morire assiderato, ma è stato salvato dai carabinieri che lo hanno avvolto nei loro giacconi, mentre ai polsi del padre, P.A., un trentatreenne originario di Tropea da anni residente a Roma, sono scattate le manette per abbandono di minore. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine con precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio ed è padre di altri tre figli. È accaduto nella notte tra sabato e ieri alle 3,30.
L’ALLARME
Ad avvisare i militari è stato un residente che passando in auto ha avuto l’impressione che all’interno di una Ford, parcheggiata in via Costanzo Casana, ci fosse un bambino. Non si sbagliava. Sul posto è subito arrivata una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Roma Ostia, diretti dal capitano Paolo Del Giacomo. Quando i militari si sono avvicinati, hanno visto il piccolo all’interno. Era tranquillo, ma infreddolito. Indossava solo una tutina, peraltro il lunotto dell’auto era rotto e coperto dal cellophane. Ha rischiato l’ipotermia. È rimasto a guardare impaurito i carabinieri dall’abitacolo dell’auto. Poi da solo è riuscito ad aprire la macchina dall’interno, mentre i militari gli spiegavano come fare per evitare di rompere il vetro. Quando lo hanno preso in braccia tremava dal freddo. Hanno così chiamato il 118 e nel frattempo lo hanno riscaldato avvolgendolo nei loro giacconi e mettendolo all’interno dell’auto riscaldata. Il piccolo, dopo le prime cure è stato affidato alla mamma. «Mio marito era uscito con nostro figlio alle 20 e ho tentato di contattarlo fino all’una di notte, ma non sono riuscita a sentirlo», avrebbe detto la donna. I militari hanno rintracciato il padre verso le 4 di mattina, mentre era ancora all’interno della sala slot a pochi passi dall’auto che aveva lasciato parcheggiata con il bimbo all’interno. Non si era accorto che i militari erano già entrati a chiedere informazioni sul proprietario della Ford e quando sono tornati ad interrogare uno ad uno i giocatori è rimasto anche sorpreso. «Ma perché stanno cercando il proprietario dell’auto?», avrebbe detto. E poi ai militari: «Non mi sono accorto del tempo che ho passato qui dentro». Per gli inquirenti ha trascorso nel locale oltre due ore. E il suo caso non è l’unico. Nel 2013 vennero denunciati altri due genitori romani per aver lasciato il figlio di due mesi chiuso in macchina per andare a giocare in una sala slot di Settebagni.