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 2017  gennaio 06 Venerdì calendario

Parleremo al frigo

Gli smanettoni di tutto il mondo da ieri a domenica sono chiusi al Consumer Electronic Show di Las Vegas, la fiera internazionale dove da 50 anni vengono presentate le nuove tecnologie. Intelligenza artificale, realtà virtuale, auto robot, droni subacquei per pescare, ma pure prodotti per la domotica, letti per monitorare la qualità del sonno e riscaldarci i piedi freddi, spazzolini da denti wifi, spazzole che analizzano la qualità dei capelli, sciarpe che filtrano l’inquinamento e smartphone con accessori di ogni tipo sono un’anticipazione del futuro. E se una tendenza va trovata per il 2017 è quella della voce in rete promossa dalla connettività 5G, fulcro dell’internet delle cose e della guida autonoma per le macchine. 
Un fenomeno con cui abbiamo famigliarizzato tramite Skype e le telefonate sui vari Facebook e Whatsapp, sostituite da sms e chat di ogni tipo fino a tornare in superficie come un fiume carsico con i messaggi vocali. Praticamente una riedizione della segreteria telefonica. Usanza questa degli audiomessaggi che, in particolare su Whatsapp, sostituisce le chiamate e rappresenta un tipo di comunicazione chiusa e unilaterale. Insomma, rischia di mancare sempre di più il dialogo autentico nel nostro mondo. 
Ora da mandare messaggi vocali a un’altra persona si passa a parlare con l’intelligenza artificiale. Già lo possiamo fare col sistema Siri dell’iPhone, poi conosceremo Alexa di Amazon cui potremo chiedere se pioverà, di chiamarci un taxi, prenotare un aereo, spegnere le luci. Dalla macchina ordineremo di accendersi al riscaldamento di casa o al forno. Chiederemo al frigo di comprare il latte finito, in pratica parleremo con gli oggetti ed in definitiva da soli.
Siri di Apple, Alexa di Amazon, Assistant di Google, Cortana di Microsoft e Whatson di Ibm non sono che la prima generazione di intelligenze artificiali applicabili a cucine, auto ed elettrodomestici di vari marchi. A Las Vegas dopo Google Home e Amazon Echo, anche il marchio Lenovo lancia il suo aiutante intelligente per gestire la casa. Il corpo cilindrico è diviso a metà: sopra è in acciaio con due microfoni che registrano l’audio ambientale; sotto un altoparlante che, nella versione più costosa, è stato realizzato dall’azienda Harman Kardon. L’intelligenza artificiale di Lenovo, come molte invenzioni alla fiera, sfrutta Alexa. Il riconoscimento delle nostre frasi avviene su internet in collegamento con i computer di Amazon, macchine in grado di elaborare parole provenienti da tutto il mondo e di rispondervi con azioni definite. Una capacità in continua espansione, ma ancora limitata. 
Da notare che la tendenza dell’intelligenza artificiale ci immagina come uomini molto impegnati e sempre in giro, tanto da avere bisogno di tecnologie complici nell’amministrare una casa in cui evidentemente passeremo poco tempo. Parziale variazione a questo scenario è quello disegnato dalla realtà virtuale, la cui applicazione non solo nel campo dei video-giochi ci permetterà di non incontrare direttamente gli altri ma di farci sostituire dal nostro avatar mentre resteremo seduti in poltrona. Così potremo volare sul traffico ed entrare nei negozi vestiti di tutto punto pur rimanendo in pigiama a casa e, ovviamente, faremo più facilmente tanti acquisti. Proprio a Las Vegas è stato presentato Taclim, un corredo di guanti e scarpe da unire ai vari visori per allargare le sensazioni della realtà virtuale a mani e piedi oltre che agli occhi. Anche in questo caso il discrimine cui stare attenti resta quello tra tecnologie che migliorano la nostra vita e quelle che invece la imprigionano. Vale sempre il detto: fatela una telefonata, e pure una passeggiata, ogni tanto.