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 2017  gennaio 06 Venerdì calendario

La storia (tutta americana) della grande «M» che divide

La grande «M» di McDonald’s oggi è il simbolo della globalizzazione. Positivo, in linea di massima, per i sostenitori del libero mercato. Negativo, in linea di massima, per chi vede nell’hamburger con patatine il segno di una inaccettabile omologazione. I «sostenitori» citano la McRegola numero uno: due Paesi ove sorga la grande «M» non saranno mai in guerra tra loro. I «detrattori» osservano che la McRegola ultimamente non sembra funzionare e organizzano la contestazione ogni volta che la catena prova ad aprire un ristorante in luoghi storici come Piazza del Duomo a Firenze o nei pressi del Vaticano a Roma. E ricordate quando Mario Resca, ex amministratore delegato di McDonald’s Italia, venne nominato Direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale? Sui giornali fu tutto un fiorire di ironie sulla nuova McCultura usa e getta del centrodestra (poi i governi di sinistra hanno fatto le stesse cose e nessuno si è indignato, ma questo è un altro discorso). Prima di diventare un simbolo, negli anni Cinquanta McDonald’s è stato un fast food a conduzione famigliare capace però di dar vita a una storia americana di intuito, rischio e anche cattiveria imprenditoriale. L’autobiografia di Ray Kroc, il talento che capì e sviluppò le potenzialità del ristorante dei fratelli McDonald’s, arriva il 12 gennaio nelle librerie italiane. È un elogio appassionato del sistema capitalistico dove chiunque abbia un’idea (e sufficiente coraggio) può raggiungere il successo. Il trionfo di McDonald’s è il trionfo di Ray Kroc, l’uomo qualunque che ha creato un impero dal nulla, cambiando lo stile di vita di mezzo mondo. Tutto però parte da quel locale di San Bernardino, nel mezzo del niente, che ai fratelli McDonald stava bene così com’era: meno profitto, più qualità. Come sia andata davvero la vicenda, è cosa discussa. Infatti il film The Founder, con uno strepitoso Michael Keaton, sottolinea anche le ombre del cinico Ray Kroc e del suo rapporto con i McDonald (anche la pellicola esce il 12 gennaio). Comunque sia, questa storia meritava di essere raccontata: ora possiamo conoscerla meglio sia al cinema sia tra le pagine di un libro.