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 2017  gennaio 06 Venerdì calendario

Quel super tonno da 600 mila euro che annuncia la riscossa del Giappone

La salute dell’economia, in Giappone, si misura con il peso e, soprattutto, il prezzo di un super tonno. Altro che i numeri dell’Abenomics. Nella tradizionale asta di inizio anno a Tsukiji, il più grande mercato del pesce del mondo, a Tokyo, è stato venduto un esemplare di «pinna blu» del Pacifico di 212 chili alla cifra record di 74,2 milioni di yen (600 mila euro) e tanto è bastato per infondere ottimismo sulle sorti del resto dell’anno. Questo perché, considerata l’importanza del pesce nella dieta dei 127 milioni di cittadini del Sol Levante, osservare i più importanti sushi-man del Paese contendersi il «pezzo migliore» della giornata rilanciando senza timori, segnala una ritrovata fiducia nel futuro – e volontà di spesa – dopo anni di deflazione.
Era dal 1999, infatti, che a Tsukiji – rivela il Financial Times – non si raggiungeva un simile prezzo. «In effetti – ha confessato Kiyoshi Kimura, titolare della catena Sushi Zanmai e fortunato vincitore dell’asta di ieri – è un po’ caro. Ma è bello aggiudicarsi una simile meraviglia. Ora desidero soltanto che i miei clienti possano assaporarlo il prima possibile». Kimura merita certamente il suo soprannome, «re del tonno»: da sei anni a questa parte è sempre riuscito a portare a casa i pesci migliori (uno dei suoi ristoranti è a un passo dal mercato di Tsukiji, nell’omonimo distretto della capitale). Ma il più delle volte non ha avuto bisogno di lottare: intorno a lui non si levavano le mani dei concorrenti a offrire un prezzo più alto. Ieri, nelle fredde ore che precedono l’alba, erano molti i rivali pronti a sfidare Kimura. Ecco perché il battitore ha cominciato a sorridere non appena la pugna si è fatta più intensa: erano tornati i bei tempi di un Sol Levante ottimista e sicuro di sé. A questo punto, immaginiamo che il tonno record sia già finito in numerosi piatti di sushi e sashimi. Prezzo teorico: 80 euro al pezzo. In realtà, molto meno: l’acquisto vale soprattutto come pubblicità, non per il guadagno.
Eppure, c’è anche chi interpreta in modo differente l’asta del pinna blu, noto anche come «tonno rosso» per il tipico colore delle sue carni, le più ambite. «Le aste – ha dichiarato Kazue Komatsubara, responsabile di Greenpeace in Giappone – potrebbero oscurare il fatto che questa specie è in serio pericolo di estinzione proprio per la caccia intensiva cui è sottoposta». Insomma, il trionfo del sushi nel mondo, ha un prezzo davvero caro secondo gli ambientalisti, che davvero hanno poche armi di fronte alla richiesta globale.
Ma a Tsukiji gli oceani sono da sempre considerati il motore della vita e, quindi, dell’economia. Tanto che nessuno mette in dubbio la tradizione. Anche se il gigantesco mercato – dà lavoro fino a 65 mila addetti per un giro d’affari annuo intorno ai sei miliardi di euro – tra poco chiuderà i battenti. Non per sempre: Tsukiji cesserà di esistere perché occupa una vasta area vicino al centro di Tokyo, che certamente potrebbe essere riconvertita innescando un ritorno importante per l’eco-nomia. Ma risorgerà nel quartiere di Toyosu, più periferico e su appezzamenti strappati alla baia di Tokyo.
In verità il trasloco era previsto per lo scorso novembre ma è stato rimandato perché si è scoperto che il terreno destinato al mercato era inquinato. Così in attesa di una bonifica, i tonni hanno continuato a dirigersi verso Tsukiji. E non è detto che lo lasceranno mai.