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 2017  gennaio 04 Mercoledì calendario

Il risiko delle «squadre ponte» per aggirare il fisco e le regole

Li chiamano bridge club. Sono i club-ponte che tesserano calciatori d’alto livello per smistarli altrove senza nemmeno mandarli in campo. Rappresentano la soluzione per aggirare il divieto Fifa contro le formule di Third Party Ownership (TPO) e Third Party Investment (TPI), rafforzato dalla Circolare 1.464 del 22 dicembre 2014 che metteva definitivamente al bando le terze parti. Quello dei club-ponte è un esercito silenzioso ma ben individuabile, che compone una mappa estesa. Il risiko parte da Locarno. A fine agosto 2006 il club ticinese della B svizzera, rastrella quote fra il 30 e il 50 per cento di cinque calciatori del River Plate. Uno tra questi si chiama Gonzalo Higuain. Costo dell’acquisizione: 13 milioni di dollari. Sborsati dal Locarno? Non proprio. A condurre l’operazione è un’agenzia: HAZ, che sta per Hidalgo (Fernando), Arribas (Gustavo) e Zahavi (Pini). Argentini i primi due. Quanto al terzo, è l’ex giornalista sportivo israeliano che a partire dagli anni Ottanta si è trasformato in uno dei più potenti procuratori del calcio mondiale. A dicembre 2006 Higuain viene ceduto al Real Madrid per 13 milioni di euro. Formalmente, al Locarno spetta il 50%, ma la lista delle clausole-capestro che il River sottoscrive nel contratto col club svizzero fanno intravedere una distribuzione diversa. Sei anni dopo, agosto 2012, il Locarno si ritrova inserito nell’elenco dell’Administración Federal de Ingresos Publicos (AFIP): l’agenzia delle entrate argentina. Ne fanno parte due club cileni (Unión San Felipe e Rangers Talca) e sette uruguayani (Atletica Sud América, Fénix, Progreso, Bella Vista, Cerro, Boston River e Rampla Juniors), tutti etichettati come “paradisi fiscali sportivi”. La specialità di questi club è la triangulación: passaggio fittizio dai propri ranghi di un calciatore che poi va altrove. Meccanismo che consente l’elusione fiscale e permette di sfruttare un regime di tassazione che in Cile e Uruguay è tra i più favorevoli del Sudamerica. L’Afip mette sotto inchiesta 444 trasferimenti di calciatori, tra i quali Lavezzi, Banega, Pastore, Roncaglia, Aguero, Camoranesi. Ma stranamente, nella lista dei “paradisi fiscali sportivi” non viene inserito quello che viene considerato il club-ponte per eccellenza: Deportivo Maldonado. Milita nella B uruguayana e ha una presenza media allo stadio di 300 spettatori a partita. Questo club, negli anni recenti, risulta possedere calciatori come Geronimo Rulli, Jonathan Calleri, Willian José, e gli “italiani” Alex Sandro, Allan, Piris, Toledo. Ne faceva parte anche il paraguayano Marcelo Estigarribia, che a settembre 2014 in un’intervista a Sportweek affermò d’essere prigioniero del fondo d’investimento a cui s’era legato. Rispedito dall’Atalanta al Maldonado, Estigarribia ora gioca nel Cerro Porteño di Asuncion(altro club chiacchierato). Su chi controlli il Maldonado si è molto speculato, parlando anche dello Stellar Group, l’agenzia dell’inglese Jonathan Barnett che cura gli interessi di Gareth Bale. Ma, interpellato dal Guardian, l’agente ha smentito. Altri hanno fatto il nome di Gustavo Arribas, uno dei soci di HAZ che adesso è passato a fare altro. Da dicembre 2015 dirige l’Agencia Federal de Inteligencia (AFI), ovvero i servizi segreti argentini. A piazzarlo su quella poltrona è stato il presidente della repubblica Mauricio Macri, ex presidente del Boca Juniors. Un altro componente di HAZ, il super procuratore Zahavi, si è fatto invece il bridge- club a Cipro: l’Apollon Limassol, che negli ultimi anni ha controllato i diritti economici di calciatori come Luka Jovic, Andrja Zivkovic e Nikola Maksimovic, difensore del Napoli ed ex Torino. Ma Zahavi controlla anche il Mouscron- Peruwlez, serie A belga.
I tentativi di contrastare il “sistema” dei club ponte sono stati fin qui inefficaci. Il 14 agosto 2013 la Commissione Disciplinare Fifa ha sanzionato l’Atletica Sud America di Montevideo e quattro club argentini che avevano realizzato sei trasferimenti- ponte con gli uruguayani. All’Atletica sono state inflitte due stagioni di blocco del calciomercato, ai club argentini sanzioni pecuniarie. Uno, il Racing Club, ha fatto ricorso al Tas che, con la sentenza del 5 maggio 2015 ha delegittimato le sanzioni Fifa, dando di fatto il via libera all’operato dei bridge club. Tutto da rifare, o quasi.