la Repubblica, 3 gennaio 2017
L’amaca di Michele Serra
A quanto si dice sarà l’asse Trump-Putin a vegliare sul 2017 e anni a seguire. Se è vero dovrebbe intervenire qualche antitrust, perché si tratta della fusione delle due più grandi gendarmerie del pianeta. Gli amanti delle maniere forti possono sperare che questa sensazionale novità, America e Russia a braccetto, porti qualche buon risultato nella lotta al terrorismo – che non è un dettaglio – e più in generale nella gestione del sedicente “ordine mondiale”. Gli appassionati di balistica potranno divertirsi a ricalcolare puntamento e gittata di tutte quelle testate nucleari, in cerca di obiettivi meno consueti di quelli usuali da almeno un paio di generazioni.
Quanto a noi fan della democrazia “vecchia maniera” (i diritti, i doveri, il bilanciamento dei poteri, l’habeas corpus e bla bla bla) siamo, in giro per il mondo, sempre più sparuti e disorientati, praticamente degli stravaganti, e faremo una notevole fatica a trovare la squadra per la quale fare il tifo. La Cina non sembra molto vocata, così a occhio. La vecchia Europa magari sì, ma conta quanto il due di picche e riesce, nel suo complesso, a esprimere la vitalità politica dell’Impero romano d’Occidente un mesetto prima della sua dissoluzione. L’Onu conta come il Rotary, malgrado sia molto più costoso. Chissà, qualche sorpresa, qualche “new entry”. Una dominazione aliena illuminata, magari. Che metta ordine sulla Terra e addirittura (però in una seconda fase) faccia le riforme in Italia.