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 2017  gennaio 03 Martedì calendario

Capodanno, Islam e la festa collettiva

Prima ancora che nelle religioni rivelate, le celebrazioni per la fine di un anno e l’inizio di quello nuovo erano radicate in tradizioni pagane e nelle forme di culto diffuse un po’ ovunque. Ebraismo, cristianesimo e soprattutto le religioni iraniche hanno poi attribuito il loro significato religioso al Capodanno, riutilizzando antiche usanze e dando loro nuovi significati. E spesso lo hanno fatto identificando date diverse per l’inizio dell’anno.
Il calendario oggi più diffuso è quello gregoriano, fissato nel XVI secolo. Ma ebrei e cristiani di altre chiese usano altri computi e altri calendari. Lo stesso vale per l’Islam. Il calendario lunare della tradizione è più breve di dieci giorni rispetto a quello solare e la data di fine e inizio varia di anno in anno. Il Capodanno islamico cade il primo giorno del mese di Muharram, mese considerato sacro, anche se la sua importanza non è pari a quella di altri mesi come Ramadan o il mese in cui si svolge il pellegrinaggio alla Mecca.
Le celebrazioni connesse, quindi, hanno per i musulmani un valore e un significato religioso ridotto, legato a usanze locali. Nessun significato ha ovviamente il Capodanno del calendario gregoriano, anche se è diffuso ovunque ormai, anche nei Paesi islamici.
Nella rivendicazione dell’attentato di Istanbul, l’Isis ha dichiarato che «un eroico soldato del califfato ha colpito una delle più famose discoteche in cui i cristiani celebrano la loro festività apostata». Attaccare il Capodanno celebrato il primo gennaio è quindi attaccare una ricorrenza che si considera cristiana e occidentale, e quasi imposta al mondo islamico.
Più che il suo significato religioso, è però il suo carattere di celebrazione collettiva che dà fastidio. È la promiscuità che genera, come per lo sport, che incontra la condanna di certo Islam tradizionalista e salafita, e diventa pretesto per attacchi di terroristi. Più che il suo debole significato religioso è quindi la forza globalizzante del Capodanno a dar fastidio a chi non vuole tutto ciò o se ne sente escluso.