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 2017  gennaio 02 Lunedì calendario

Ilaria, l’astronauta nel deserto dello Utah. «Così sperimento come si vive su Marte»

Quando arriva il crepuscolo e il cielo si tinge di rosso colorando le rocce del deserto, sembra davvero di vivere su Marte. La comandante Ilaria, tuta spaziale, ossigenatore d’ordinanza e quell’inconfondibile casco di policarbonato trasparente simile alla vasca-palla dei pesciolini domestici, scruta l’orizzonte e impartisce ordini al suo equipaggio. Non c’è tempo per le emozioni, adesso. Che arriveranno poco dopo quando la notte dilagherà su quel mondo e il brillare delle stelle sarà irresistibile.
Allora Ilaria, per un attimo, dimenticherà il suo ruolo e guarderà in alto per cercare, anche solo metaforicamente, un puntino rosso: Marte, quello vero. «Perché lì un giorno sbarcherò. Questo è il mio sogno, la mia speranza, la mia convinzione», dice con uno sguardo così deciso che hai la sensazione che il razzo sia già partito.
Ilaria Cinelli, 31 anni, fiorentina, astronauta, ingegnere biomedica, laurea, master, specializzazione, dottorato in arrivo, sta guidando una missione che simulerà le condizioni di vita e di lavoro sul Pianeta Rosso. È appena «sbarcata» nella base della Mars Desert Research Station (Mdrs, una società che collabora con la Nasa e le principali agenzie spaziali) nel deserto dello Utah, nella regione sudoccidentale degli Usa, dove resterà sino al 15 gennaio insieme al suo equipaggio composto da sei astronauti, tutti stranieri. E qui ieri ha festeggiato il 2017.
Ilaria non è una pilota. «Sono ingegnere biomedico – precisa – e studio il comportamento del corpo umano nello spazio e gli interventi chirurgici in assenza di gravità». Laurea di primo livello all’università di Pisa, poi laurea magistrale in bioingegneria e meccatronica e, durante gli studi, assegno di ricerca a Londra all’Aerospace medical association, prestigioso ente di ricerca collegato con i laboratori di Houston.
«È stata dura, facevo avanti indietro tra Londra e Pisa, dovevo studiare e fare ricerca, ma per fortuna è andata bene». Poi l’avventura marziana. Ilaria passa brillantemente la selezione e inizia la preparazione per le missioni nel deserto dello Utah, durissima, con test in spaventose centrifughe e in luoghi che riproducono stress di ogni tipo. Ma intanto non dimentica lo studio e supera le prove per il dottorato di ricerca all’università di Galway, in Irlanda, dove vive.
La missione è iniziata formalmente ieri dopo un lungo viaggio tra le «pietre aliene» del deserto dello Utah. «Un luogo straordinario per varietà geologica – spiega Cinelli – che ricorda Marte. Faremo molti esperimenti scientifici, utilizzando anche la realtà virtuale e simuleremo un vero soggiorno su Marte. Ci muoveremo con le tute spaziali, durante le perlustrazioni respireremo tramite gli ossigenatori, mangeremo lo stesso cibo degli astronauti e non avremo contatti con il mondo reale. Un modo anche di studiare gli effetti prodotti dalla permanenza in un ambiente alieno sull’equilibrio fisiologico e psicologico. E alcuni sensori (forniti dalla sezione italiana della Mars Society) inseriti nel casco registreranno le nostre onde cerebrali».
I genitori di Ilaria, padre impiegato e madre commessa, vivono a Montelupo Fiorentino. Il fratello, laureato in giurisprudenza, lavora in Cina. «Babbo e mamma hanno fatto di tutto per noi e li ringrazierò sempre», dice la comandante Ilaria. Che poi precisa: «Non ho abbandonato l’Italia, voglio tornare presto. Farò domanda per entrare nell’Agenzia spaziale italiana come astronauta. Perché su Marte voglio sbarcare davvero, con il tricolore sulla tuta».