la Repubblica, 5 dicembre 2016
L’arte del calcio
In principio fu Domenico Maria Durante, secondo portiere della Juve nel primo Novecento: ritrattista, paesaggista, disegnatore con lo pseudonimo Durantin. La storia del calcio è piena di artisti, spesso fra i pali. Giocavano in porta Enrico Paulucci, Juve, pittore del Gruppo del Sei di Torino, Ezio Sclavi, Lazio e Juve, che si dedicò alla pittura dopo la prigionia in Etiopia, e Lorenzo Buffon, ex n.1 di Milan e Inter, che ha esposto di recente. Cesare Benedetti, difensore della Roma del primo scudetto, firmò come Bené ritratti di Kennedy, Ranieri di Monaco, Grace Kelly e molti papi. Paolo Todeschini, centrocampista nel Dopoguerra con Bologna, Lazio, Napoli, si diplomò alle Belle Arti e divenne scultore, fu anche ct delle azzurre. Gigi Meroni disegnava cravatte, poi quadri. Eric Cantona ha cominciato dopo il ritiro nel ‘97. Baggio era Raffaello e Del Piero Pinturicchio, ma solo per l’Avvocato. Sono collezionisti Oscar Damiani, Bettega, Capello. Altri hanno il talento figurativo nel sangue: Higuain ha una madre pittrice, come Van Persie, che ha anche il padre scultore. Figli d’arte, in un certo senso.