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 1999  ottobre 25 Lunedì calendario

Secondo Sue Morem, autrice del libro Come sfondare sul lavoro, per apparire autorevole durante una riunione d’affari la migliore posizione delle mani è quella a ”guglia” o a ”piramide” (palmi vicini e dita puntate verso l’alto)

• Secondo Sue Morem, autrice del libro Come sfondare sul lavoro, per apparire autorevole durante una riunione d’affari la migliore posizione delle mani è quella a ”guglia” o a ”piramide” (palmi vicini e dita puntate verso l’alto). Yonil Firan, consulente d’immagine israeliana: «Una donna che lavora dovrebbe usare smalto bianco o trasparente. Niente colori accesi, altrimenti tutti le guarderanno le mani invece di prenderla sul serio».
• Migliaia di bimbi giapponesi cominciano a studiare all’età di due anni frequentando i juku (corsi per secchioni), che li preparano al colloquio di ammissione a uno dei 23 più esclusivi asili di Tokyo (superano la prova dodici candidati su cento). Tassa scolastica annuale: 6.000 dollari. Secondo Hideo Ohori, presidente di Shingaka, la ”Società dei germogli in crescita” che riunisce 18 istituti preparatori nella zona di Tokyo, per favorire l’ammissione dei figli le mamme dovrebbero indossare vestiti firmati di taglio classico e dare sempre ragione al marito.
• I lottatori di sumo più famosi, ben nutriti, ben pagati e sommersi di regali dagli ammiratori, vivono e si allenano in una ”scuderia” con altri lottatori, dove i novellini gli preparano da mangiare, gli fanno il bucato e li lavano se troppo grassi per farlo da soli. Quando decidono di sposarsi trovano moglie tra le top model e le attrici nipponiche.
• Secondo i calcoli della Camera Internazionale del Commercio, la vendita di imitazioni illegali di accessori d’alta moda su bancarelle improvvisate rappresenta l’8 per cento del commercio mondiale. Per proteggere il loro marchio dalle contraffazioni, i produttori di articoli di lusso stanziano dal 2 al 3 per cento del fatturato annuo: l’anno scorso, ad esempio, la griffe francese Louis Vuitton ha speso 5 milioni di dollari. Prima dei controlli introdotti di recente, l’80 per cento degli articoli firmati Prada che si vedevano in strada erano imitazioni. In Italia, principale mercato mondiale degli articoli fasulli, molte aziende che fabbricano in subappalto prodotti autentici per le case di moda fanno gli straordinari per produrre articoli destinati al mercato nero. In Francia, chi possiede un articolo contraffatto rischia una multa di 1 milione di franchi (156.000 dollari) o una condanna a due anni di carcere.
• Gli agenti di polizia del reparto operativo anti-ambulanti di South Manhattan, a New York, per imparare a riconoscere le contraffazioni vanno a lezione da Chanel, Rolex e altre aziende di prestigio. Fra i dettagli da controllare: l’etichetta delle polo Lacoste ”Made in Paris” (anziché ”Made in France”), o l’assenza di due minuscole ”T” nascoste sul quadrante degli orologi TagHeuer autentici.
• l dieci per cento dei clienti della HEM, un’agenzia di guardie del corpo di Ginevra, in Svizzera, usa la scorta come status symbol. Hans-Erich Holzer, presidente della ditta: «Non corrono nessun rischio, ma chiedono un paio di guardie del corpo da portarsi in giro per la città o nei locali notturni per una questione di prestigio».
• Molte famiglie nigeriane, pur non avendo l’elettricità, acquistano un televisore con l’unico scopo di farsi giudicare più civilizzate dei loro vicini. Nelle campagne indonesiane i frigoriferi sono un elemento decorativo del giardino di fronte casa, mentre in India, nelle abitazioni senza elettricità, vengono messi in soggiorno e usati come credenze. Nel Salvador, dove non hanno elettricità 56 case su 100, un forno a microonde è tra i più ambiti status symbol. In Cina, enormi lavatrici adornano i cortili di fattorie prive d’acqua corrente.
• Per il popolo dani (vive nella provincia indonesiana dell’Irian Jaya) i denti di maiale sono l’emblema del potere. Chaeruddin Halim, guida turistica: «Il cinghiale è uno status symbol per eccellenza, è indice di ricchezza. Dopo il parto le madri praticano l’allattamento rituale: da un lato mettono il bimbo, dall’altro un maialino».
• Alle neonate della tribù orangulu di Sarawak, in Malaysia, vengono forate le orecchie a tre mesi. In seguito i lobi vengono gradualmente allungati con gli iseng (cerchi di rame e argento), che pesano anche due chili. Mary Wan Mering, orangulu di 31 anni: «Una donna che li sfoggia è considerata attraente: più i lobi sono lunghi, meglio è».
• Le donne della tribù Masakin Quisar, che vive sulle montagne Nuba, in Sudan, si tagliano lembi di pelle dopo averla sollevata con una spina. Per rendere la cicatrice più pronunciata, la ferita viene spalmata con olio, inchiostro, cenere, farina e carbone. La scarnificazione segna il passaggio all’età adulta, con l’avanzare degli anni i tagli si moltiplicano. Neroun Philipe, 36 anni, della Nuba Relief Society di Nairobi: «Ci facciamo nuove cicatrici per ogni fase della vita. Più si invecchia, più le cicatrici aumentano, più si è rispettati».
• Nelle società poligame avere più di una moglie accresce la reputazione in seno alla comunità. Kadio Akassi Solange, 37 anni, di Abidjan, in Costa d’Avorio: «La presenza di molte mogli mostra a tutti la potenza sessuale di mio marito». In Costa d’Avorio il 70 per cento dei matrimoni sono poligami.
• In calo in tutto il mondo la qualità dello sperma: secondo una ricerca giapponese il numero di spermatozoi presenti nel liquido seminale degli uomini giovani è diminuito, fra il 1970 e il 1999, del 12 per cento (tra le cause inquinamento e pesticidi).
• Nelle banche del seme lo sperma è catalogato spesso in base al livello d’istruzione del donatore. Alcuni centri, ad esempio la Cryogenie India Limited di Nuova Delhi, chiedono almeno tre anni di studi universitari. Alla Fairfax Cryobank, negli Usa, lo sperma di un donatore con un dottorato di specializzazione costa 208 dollari, 40 dollari in più rispetto a quello di un semplice laureato.
• Per aumentare le probabilità di avere un figlio alto le banche del seme rifiutano i donatori bassi. Alla Cryobanks International di Altamonte Springs, negli Usa, i candidati sotto il metro e 80 non vengono neanche ammessi al colloquio. Scartati anche gli aspiranti troppo grassi.
• Il Centro d’Etudes et de Conversation des Oeufs et du Sperme Humains di Parigi accetta solo donatori con una vita familiare stabile: devono vivere con la moglie (o la fidanzata) e avere almeno un figlio.
• Per ridurre il rischio di malattie sessualmente trasmissibili il ministero della Sanità danese rifiuta il seme di gay, tossicodipendenti e uomini che abbiano avuto amplessi recenti nell’ Africa subsahariana o nel sud-est asiatico.
• Per escludere le patologie mentali i medici che lavorano nel centri della ”fertilità” sottopongono a colloquio i potenziali donatori. I candidati vengono ammessi solo dopo aver superato un test della personalità e del carattere.
• Le madri possono scegliere varie gradazioni della pelle: pallida, bianca, chiara, semi-chiara, media, semi-scura, olivastra, abbronzata, scura, nera.
• Al Rambam Medical Center di Haifa, in Israele, il seme del donatore viene classificato in base alla religione. Maura Riordan, direttore della Sperm Bank of California di Berkeley dice che «i donatori ebrei vanno a ruba».
• La Fairfax Cryobank (Usa), classifica lo sperma dei donatori in base ai loro gusti personali (macchina preferita, hobby, ecc.).
• A Kunming, in Cina, l’Ente di orientamento tecnico per la pianificazione familiare suddivide lo sperma in ”comune”, nel caso di donatori con un mestiere umile, ed ”eccellente”, quando viene fornito da professionisti.
• Negli Usa il cliente sceglie per prima cosa la professione del donatore (un catalogo ne propone 140, fra cui cartografo, drammaturgo ecc.). Solo in un secondo tempo vengono esaminati i ”criteri secondari”, come le cardiopatie ereditarie.