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 2016  ottobre 23 Domenica calendario

Quei giovani italiani
 sempre più mammoni
. Tre su 4 sono maschi

Di metter su famiglia, neanche a parlarne. D’altra parte il lavoro, quando c’è, è precario. Vivere soli? Il mutuo è un lusso d’altri tempi. Tra spesa, affitti e bollette si rischia di arrivare a fine mese senza un euro in tasca. E allora che si fa? Meglio restare a casa, con mamma e papà. Ancora una volta i giovani italiani hanno conquistato il poco edificante primato dei più «mammoni» d’Europa. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, oltre due terzi di chi ha tra i 18 e i 34 anni vive ancora con un genitore: la media europea sfiora il 48%, quella italiana la supera di ben venti punti. Peggio di noi, solo la Repubblica Slovacca. Al terzo posto del podio c’è la Grecia, seguono Polonia, Portogallo, Spagna. Un abisso ci divide non solo dai paesi del Nord Europa – in Norvegia, Svezia e Finlandia appena due giovani su dieci rimandano la tanto sospirata indipendenza -, ma anche da Paesi Bassi (36%) e dalla vicina Francia, dove solo il 34% resta a casa con mamma e papà. Al primo posto per giovanile intraprendenza, si piazza la Danimarca. 

I giovani, i nuovi poveri

Si parla di sette milioni di giovani: difficile sapere se la colpa è della scarsa intraprendenza dei figli o dell’invadenza dei genitori. Certo è che negli ultimi dieci anni in Italia i cosiddetti «mammoni» sono in costante aumento, così come il tasso di disoccupazione giovanile, che sfiora il 40%, contro il 22% dell’Eurozona. Non tutti quelli che restano lo fanno in assenza di un’occupazione stabile: il 40% ha un lavoro a tempo pieno. Ma per mantenersi, può non bastare. Ed ecco che in molti casi rinunciare all’indipendenza non è più una scelta, ma la logica conseguenza dei conti che non tornano. Secondo l’ultimo rapporto della Caritas, il 10% di chi vive in una condizione di povertà assoluta ha meno di 34 anni: nel 2007 era appena l’1,9 per cento. La tendenza a non lasciare la casa dei genitori è ancora più evidente ella fascia tra i 25 e i 34 anni: la percentuale ha raggiunto il 50% – era il 48% nel 2014 – con quasi 22 punti in più rispetto alla media europea. 

Tre su quattro gli uomini

A non voler lasciare il nido sono, da sempre, più gli uomini delle donne. Sono il 73,6% del totale, quasi tre su quattro. Con le dovute proporzioni, è un rapporto che si ripete in tutti i paesi. Diverse le possibili letture, anche se un dato è certo: nella stragrande maggioranza dei casi il peso delle faccende domestiche è ancora sulle spalle delle donne. E questo può contribuire a far sentire i ragazzi ancor più coccolati. 

Sempre più parti over 50 

Si pensa alla famiglia ben oltre i trent’anni, e le donne italiane sono tra le mamme più anziane in Europa. Quelle tra i 25 e i 29 anni sono meno della metà delle francesi, mentre abbiamo il primato per le mamme «agée». In Europa sono nati 1.019 bambini da madri over cinquanta, tra questi 303 sono italiani. Oltre 2.800 bambini, poi, sono nati da mamme tra i 45 e i 49 anni (13.382 in tutta Europa), mentre 36.654 sono nati da mamme tra i 40 e i 44 anni (214.706 in tutta Europa).

I bambini nati da donne tra i 20 e i 24 anni in Italia nello stesso periodo sono stati 46.029, in calo dagli oltre 52mila del 2007. Pochini, se paragonati ai 125.377 nel Regno Unito, 109.500 in Francia e gli oltre 80mila in Germania. Nel 2016 per la prima volta in novant’anni, le morti sono state più delle nascite. E alla luce degli ultimi dati Eurostat, il dato non può che stupire. Se sette giovani italiani su dieci non possono, o non vogliono, smettere di essere figli, difficile che riescano ad avere la possibilità, o anche solo la fantasia, di diventare genitori.