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 2016  ottobre 23 Domenica calendario

Via allo sgombero dei profughi da Calais

PARIGI Domattina alle 8 comincerà l’operazione di sgombero della più grande bidonville di Francia, la «giungla» di Calais, dove vivono oggi circa settemila persone. Un accampamento di fortuna che ha cominciato a formarsi dopo la chiusura nel 2002 del vicino centro di accoglienza di Sangatte, e che è diventato una piccola città con l’esplosione della crisi migratoria. I migranti afghani, sudanesi, siriani, iraniani e di molte altre nazionalità saranno distribuiti nei 280 centri previsti dal governo ogni regione di Francia tranne la Corsica. Ci vorranno tre giorni, se tutto va bene, ma l’evacuazione potrebbe durare una settimana. Una fatica senza fine, mentre gli sbarchi in Europa non si fermano: ieri sulla nave norvegese «Siem pilot» sono stati caricati 1.093 migranti salvati nel Mediterraneo e 14 cadaveri.
I militanti «No border» di molti Paesi si sono dati appuntamento a Calais per mostrare la solidarietà ai migranti e opporsi a un trasferimento che segna la fine del loro sogno di raggiungere l’Inghilterra. Temendo incidenti la sindaca di Calais, Natacha Bouchart (destra sarkozysta), ha criticato la scelta di rendere noto il giorno dell’evacuazione. Secondo Christian Salomé dell’associazione «L’Auberge des migrants» che distribuisce migliaia di pasti gratis ogni giorno, alcuni abitanti della Jungle potrebbero provare a scappare e nascondersi ancora a Calais. «C’è chi è contento di andare in un centro di accoglienza, ma altri devono raggiungere i famigliari in Inghilterra. Cercheranno rifugio in case o fabbriche abbandonate pur di riprovare un giorno a oltrepassare la Manica, e a farci paura è la caccia all’uomo che potrebbe cominciare dopo l’evacuazione». Il prefetto del dipartimento Pas-de-Calais, Fabienne Buccio, ha spiegato come dovrebbero andare le cose. Il centro delle operazioni sarà un hangar di 3.000 metri quadri «organizzato come una stazione di autobus». I migranti seguiranno quattro file distinte: uomini soli (che sono la maggioranza), persone «vulnerabili» (deboli o malate), famiglie, e minori isolati, circa 1.300, che avranno un trattamento specifico e resteranno qualche giorno ancora a Calais per valutare se possano essere accolti in Inghilterra.
A tutti gli altri verranno proposte due regioni: sulla base della scelta riceveranno un braccialetto colorato e passeranno in una zona successiva dove saranno raggruppati in sei tende di 50 persone ciascuna. Appena una tenda sarà piena, arriverà un pullman per caricare gli occupanti e portarli nella regione di destinazione.
Domani dovrebbero partire 60 pullman, 45 nei giorni successivi. Una volta arrivati nei CAO (Centri di accoglienza e orientamento), i migranti potranno finalmente presentare la loro domanda di asilo.