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 2016  ottobre 21 Venerdì calendario

Putin muove l’armata navale. Sfida all’America per Aleppo

LA CRISI
MOSCA Un’altra InvencibleArmada davanti alle coste britanniche. Svariate imbarcazioni dell’Alleanza Atlantica la stanno inseguendo o sono pronte ad intercettarla. Il mare del Nord si è così trasformato, nell’arco di poche ore, nel set reale di quello che fu Caccia ad Ottobre Rosso con Sean Connery, uno dei film più famosi della Guerra Fredda. 
Il giorno 15 ottobre dal porto artico di Severomorsk sono partiti la portaerei atomica Ammiraglio Kuznetov, l’incrociatore lanciamissili Pietro il Grande, i cacciatorpedinieri Severomorsk e Vice Ammiraglio Kulakov, tre navi da supporto logistico ed un sottomarino d’attacco (ma potrebbero essere anche altri i sottomarini al seguito). Direzione dichiarata: Siria. Durata ufficiale della missione per la portaerei: 5 mesi. Due corvette russe stanno risalendo le coste spagnole della Galizia per andare incontro alla flottiglia artica.
UNA PROVOCAZIONE 
La Nato ha immediatamente allertato le sue forze. Prima ci hanno pensato i norvegesi, poi i britannici. «Controlleremo ogni movimento», ha ammonito i russi il ministro della Difesa di Londra, Michael Fallon, che ha aggiunto «questo è parte del nostro costante impegno per mantenere la Gran Bretagna al sicuro». Sulla Kuznetov possono essere dislocati una cinquantina tra caccia, Mig-29 e Sukhoj-33, ed elicotteri. La scelta della rotta attraverso il canale della Manica – invece che più ad occidente in pieno Atlantico – è stata vista come una provocazione da parte dei britannici. Il loro ministro degli Esteri, Boris Johnson, aveva invitato la scorsa settimana la gente ad andare a protestare davanti all’ambasciata russa per il bombardamento di Aleppo. 
Fonti ufficiali federali e della Nato confermano che la navigazione di unità militari in acque internazionali è pienamente legale. Già nell’ottobre 1904, al tempo della guerra russo-giapponese conclusasi col disastro di Tsushima, si verificò un evento simile che sfociò in una grave crisi diplomatica fra i due Paesi. La flottiglia russa transiterà anche davanti alle basi spagnole dove sono presenti le navi Aegis, elementi fondamentali dello Scudo anti-missile leggero, voluto da Barack Obama, una delle vere cause taciute della crisi russo-americana. 
La prima domanda è che cosa vada a fare una squadra del genere davanti alle coste della Siria, dove già stazionano una decina di unità navali federali. La seconda: che cosa c’è nelle navi appoggio. Stanno arrivando gli omini verdi? Nei giorni scorsi, inspiegabilmente, è stato dislocato a terra un ulteriore sistema di difesa anti-aereo missilistico S300 oltre al già presente gioiellino S400. Ma nella regione, a parte quella turca, non vi sono altre aviazioni! 
CORSA CONTRO IL TEMPO
Uno dei possibili obiettivi del Cremlino è riequilibrare la presenza della Quinta Flotta Usa, presente nel Golfo persico ed impiegata nelle operazioni in Iraq. Il forte sospetto è che stia iniziando una corsa contro il tempo di americani e russi su chi arriva prima a Mosul e ad Aleppo. La caduta del capoluogo iracheno settentrionale con la conseguente distruzione dello Stato islamico, prima delle elezioni Usa dell’8 novembre, significherebbe la sicura vittoria di Hillary Clinton. Mosca, a quanto pare, non intende restare a guardare. 
L’Occidente è conscio della grandi capacità militari russe e non si fida. Nel giugno ’96 i kosovari si risvegliarono trovandosi l’aeroporto di Pristina occupato dai paracadutisti federali, provenienti dalla Bosnia. Nel febbraio-marzo 2014 l’operazione Crimea senza colpo ferire lasciò l’opinione pubblica senza parole. Adesso è il turno di Aleppo? La tregua unilaterale a singhiozzo dichiarata da Mosca potrebbe essere la classica quasi calma prima della tempesta.